Inizia la crypto week: evento super bullish per Bitcoin e alt!

Ieri si è ufficialmente aperta la Crypto Week. Non è una convention dedicata a Bitcoin e crypto, ma la settimana decisiva per le diverse leggi che dovrebbero regolamentare, in futuro, il settore negli Stati Uniti. Le leggi principali sono 3, due dedicate alle stablecoin (ma ne dovrà essere approvata soltanto una) e poi una sulla struttura dei mercati e sulla natura delle crypto in relazione alle leggi sulle security.

Sarà una settimana decisiva – con polemiche e proteste che arrivano in realtà da entrambi gli schieramenti, ovvero sia dai sostenitori del mondo crypto, sia dai suoi avversari più feroci.

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Una settimana da incubo?

In realtà tutte le leggi che sono state presentate sono in via generale favorevoli al mondo crypto.

• Genius Act

Sarà discusso giovedì. Si tratta della legge sulle stablecoin partita dal Senato e che è stata già approvata in quel contesto. Impone regole stringenti per chi emette criptovalute ancorate al valore del dollaro e soprattutto a disposizione dei consumatori americani. Si tratta però di un passo avanti per tutto il settore, che potrà così operare con la certezza di essere protetto dalla legge.

Durante la precedente amministrazione infatti ci furono attacchi frontali a stablecoin come BUSD, che risultarono nel ritiro dal mercato delle stesse, con SEC e con agenzie nazionali che sfruttarono proprio l’assenza di leggi chiare per attaccare il comparto.

• Clarity Act

È la legge più articolata che riguarda più in generale il mercato crypto e gli asset digitali. Sarà discussa già da mercoledì ed è ritenuta in generale la più importante, perché integrerà le attuali leggi sulle security, eliminando la possibilità per SEC di regolamentare certe crypto.

DeFi: ci sono proteste che arrivano dal mondo della DeFi, dalla finanza decentralizzata per intenderci. Per gli exchange centralizzati sono riconosciuti dei privilegi che invece non sono riconosciuti al mondo decentralizzato, a partire dalla protezione dalle leggi nazionali, che gli exchange otterrebbero tramite una sorta di scudo federale.

Qualche protesta tra i democratici

La discussione di queste leggi sarà anche occasione di scontro politico. Alcuni tra i rappresentanti del Partito Democratico stanno infatti attaccando il presidente degli USA Donald Trump per il suo coinvolgimento diretto nel mondo crypto.

Coinvolgimento che ha sia la forma dei due token $TRUMP e $MELANIA, sia tramite il controllo o l’investimento in società del settore.

Queste leggi renderanno il congresso complice delle truffe crypto di Trump, che le ha utilizzate per arricchirsi personalmente, mentre truffava gli investitori insieme ai miliardari del suo governo.

Questo il commento caustico di Maxine Waters, che siede a capo della commissione per i Servizi Finanziari. Ci sarà dunque battaglia, tenendo anche conto del fatto che al Senato serviranno maggioranze più ampie (almeno 60 voti) per evitare il blocco totale della legge in questione, ovvero il Clarity Act.

Per la legge sulle stablecoin si è riusciti ad ottenerla. Chissà se le proteste dei dem saranno anche in questo caso più di facciata che concrete.

Cosa cambia davvero?

Arriva una regolamentazione piena, che riguarda sia le stablecoin sia invece le crypto classiche – oltre che il funzionamento degli exchange. Le norme in questione sono state accolte di buon grado dal grosso del comparto, stanco di 4 anni di lotte in tribunale contro una SEC che ha approfittato in passato proprio dell’assenza di regole chiare per fare causa e poi multare diversi progetti crypto.

Sarà una sorta di respiro di sollievo per tanti, anche se con qualche protesta da parte del settore DeFi, che preferirebbe lo stesso trattamento che è stato riservato appunto alle realtà più centralizzate.