Abbiamo vinto? Secondo quanto riportato da Financial Times, la Banca Centrale Europea starebbe prendendo in considerazione altre soluzioni per il suo Euro Digitale, in particolare dopo l’approvazione negli USA del GENIUS Act, complesso di leggi che apre al mondo delle stablecoin su blockchain pubblica.
È l’ultimo aggettivo, pubblica, a fare potenzialmente tutta la differenza del mondo. Fino ad oggi BCE ha speso centinaia di milioni in consulenze e sviluppo per una soluzione propria e privata. Ora che negli USA si è fatto diversamente, almeno secondo FT e le sue fonti si starebbero rivalutando blockchain pubbliche come Ethereum e Solana.
Cambio di programma? Non è detto, ma…
Antefatto: BCE ha iniziato da tempo lo sviluppo del suo euro digitale. Al netto della forma di moneta, la questione più importante sono i binari sui quali potrebbe viaggiare.
In passato BCE aveva scartato l’ipotesi blockchain pubblica, ovvero il ricorso a soluzioni già esistenti in termini di infrastruttura, per problematiche relative alla privacy. Gli scambi da indirizzo a indirizzo su reti come quelle di Ethereum e di Solana sono potenzialmente visibili a tutti, cosa he non avrebbe incontrato gli standard che BCE ha in mente per il suo euro digitale.
Questa è soltanto parte della verità: controllare i binari vuol dire anche controllare chi può e non può accedere al prodotto. Vuol dire anche avere una scusa per pagare centinaia di milioni di euro in consulenze e infrastruttura (in parte già spesi). E vuol dire anche decidere cosa si potrà fare e non si potrà fare con l’eventuale euro digitale più nei dettagli.
Ora spunta la soluzione pubblica
Secondo persone informate dei fatti che hanno parlato con Financial Times, ora da BCE sarebbe tornata, con una certa prepotenza, la possibilità di emettere l’euro digitale su blockchain pubbliche.
Questo per tutta una serie di considerazioni anche politiche: binari privati vorrebbero dire scegliere una modalità più simile alla Cina con il suo yuan digitale che agli Stati Uniti, che invece hanno affidato tutto ai privati… ma su blockchain pubbliche.
Due questioni però prima di gioire:
- La questione è ancora oggetto di dibattito, e non è chiaro quanto possa diventare maggioritaria;
- Ethereum e Solana sono state citate come… il che vuol dire a scopo di esempio. Non sappiamo se ci sia stata una discussione reale sulle blockchain da utilizzare.
A 2 mesi dal capitolato, nessuno sa che pesci prendere
Curioso che nonostante il tam tam a reti unificate a favore dell’euro digitale, nonostante l’onnipresenza di Cipollone in convegni, dibattiti pubblici e articoli di giornale, ancora non sia stata decisa la forma dell’euro digitale.
Le differenze tra un sistema privato e uno su blockchain pubblica sono sostanziali ed è impensabile arrivare a 2 mesi da quella che sarebbe dovuta essere la presentazione della beta dell’euro digitale senza aver ancora deciso questioni così importanti di design.
Negli USA i privati su infrastruttura accessibile a tutti. In Europa il contrario?
Rimane curiosa la scelta di BCE, probabilmente più in linea con il Volksgeist, con lo spirito della nazione europea.
Negli USA si è deciso di affidare l’intera vicenda ai privati. Ovvero a società come Circle, PayPal, Tether, Ripple, che hanno piena libertà di competere. E che lo faranno a pari condizioni e su infrastrutture accessibili a tutti.
In Europa invece la strada preferita sarebbe l’esatto contrario. Euro digitale emesso da un soggetto “pubblico” come BCE, canali invece non accessibili a tutti.
Una differenza incolmabile (a meno che BCE non decida per cambiare seguendo la strada indicata sopra), che attiene anche questioni di filosofia politica che hanno sempre separato e che continueranno a separare gli States dall’Europa.
Rimane, almeno per chi vi scrive, qualche dubbio sulla bontà della scelta europea. Non avrebbe avuto più senso fissare un framework legale che avrebbe permesso a banche, operatori finanziari e società crypto di competere per la fornitura di quello che è, a conti fatti, un servizio?
I più cinici risponderanno che EURC, l’unica stablecoin legata all’euro, non ha questa grande diffusione. E dunque che per avere un euro digitale – su blockchain o meno – servirà l’uso minacciato della forza. Un po’ come tutte le valute avente… corso legale.
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