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XRP AFRICA

Ripple sfonda in Africa: accordo per RLUSD e assicurazione automatiche

Ripple di nuovo in Africa, questa volta però per la sua stablecoin.

Ancora attività di Ripple per l’espansione dell’adozione della sua RLUSD, stablecoin ancorata al dollaro con riserve 1:1, che negli ultimi mesi è stata l’obiettivo del grosso degli sforzi promozionali del gruppo. Arriva un’altra collaborazione, questa volta con Chipper Cash, VALR e Yellow Card. L’obiettivo è quello di rendere RLUSD ubiqua anche nel continente africano.

Che la guerra si fosse spostata a livello stablecoin – e non più sull’infrastruttura divenuta ormai neutrale quasi per tutti – era già chiaro per tutti i lettori di Criptovaluta.it®. Cosa comporterà però per il futuro di Ripple come ecosistema? Cerchiamo di fare il punto della situazione.

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Ripple punta anche l’Africa

Non è il primo impegno di Ripple nel continente africano e non sarà certamente l’ultimo. È però uno dei più rilevanti che abbiamo avuto modo di registrare da parte del gruppo guidato da Brad Garlinghouse.

L’obiettivo è quello di rendere ubiqua la sua stablecoin, RLUSD, e di lanciare una sfida a USDC e Tether anche nei mercati emergenti.

La collaborazione con Chipper Cash, VALR e Yellow Card – tutta in Africa – punta a rendere RLUSD una valida alternativa, liquida e maggiormente fruibile – alle crypto stable più diffuse.

Vedremo come si svilupperà la collaborazione, con Ripple che comunque sembrerebbe aver deciso di destinare maggiori sforzi e risorse proprio alla diffusione della sua stablecoin, piuttosto che sul “vecchio” sistema con il quale stringeva accordi con le banche.

Una sorta di superamento dell’intermediazione bancaria che è più che necessaria in un mondo che sembrerebbe poterne fare a meno.

Quali sono le conseguenze per XRP?

XRP di Ripple, la sua criptovaluta originaria, si è sempre mossa come un termometro della bontà delle scelte di Ripple Labs, con la domanda effettiva per il token che è sempre stata una variabile poco rilevante dell’equazione prezzo.

La notizia di queste ultime partnership non sembrerebbe avere impattato troppo sul prezzo, con il token che comunque sta cercando un buon recupero dopo una giornata fiacca ieri, in linea però con il resto del mercato.

Chi vi scrive è convinto che i mercati comunque non inizieranno a separare XRP da Ripple Labs, anche nel caso in cui le attività principali del gruppo dovessero appunto concentrarsi nel settore stablecoin.

Nel frattempo comunque RLUSD ha raggiunto e mantenuto i 700 milioni di dollari di circolante, per quanto i volumi continuino a essere relativamente contenuti. Pesa ancora la scarsa disponibilità sia in DeFi sia sugli exchange più frequentati.

Ripple però sembrerebbe avere in mente un piano più articolato: portare RLUSD nel cuore della finanza. E se i progetti non riguarderanno più direttamente anche XRP, pazienza. I mercati, d’altronde, continuano a trattare $XRP come se fosse un’azione del gruppo – e probabilmente reagiranno di conseguenza.

Intanto ci sono già progetti avviati per assicurazioni contro la siccità. Progetto anche questo da seguire e sul quale vi terremo aggiornati anche sul nostro canale Telegram.

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