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Crollo crypto, Bitcoin e azioni: dopo la gioia, i mercati ora hanno paura

Giornata da incubo sulle borse USA, che condizionano pesantemente anche il mercato crypto. Ecco cosa sta succedendo.

Brutta correzione per tutto il settore crypto, dopo che i dati sul mercato del lavoro avevano lasciato ben sperare. Continuano comportamenti ai limiti dell’assurdo da parte di piazze che non sembrerebbero essere pronte a affrontare un periodo finanziario… mai visto prima. Una situazione difficile, con perdite diffuse soprattutto nel settore growth (male Nvidia, male AMD, male anche Palantir), che andrà analizzata a bocce ferme e con maggiore dovizia di particolari nel weekend.

Per il momento di contano i danni: Bitcoin perde prima i 112.000$ poi i 111.000$. Ethereum piazza una performance anche peggiore (tra le peggiori della top 100), scendendo sotto i 4.300$. Male anche tutto il resto del comparto, per quello che, per intensità e concentrazione delle perdite, può essere considerato un crollo.

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Crollo in borsa, crollo sulle crypto: asset risk on rivedono il futuro…

Un crollo relativamente inaspettato, dato che sia le borse tradizionali sia il mercato crypto avevano reagito relativamente bene alla disoccupazione in aumento ma tutto sommato sotto controllo.

A pesare nelle ultime considerazioni, almeno a sentire le discussioni dei trading desk e di altri specialisti, sono però le preoccupazioni che arrivano dai dati sulle assunzioni, male da 3 mesi consecutivi (dopo la revisione) e che riaprono la discussione su un concetto che in molti fanno finta di voler continuare a ignorare.

Dopo i massimi, SPX500 corregge pesantemente

Rimane infatti difficile per tanti poter immaginare un futuro di breve e medio periodo privo di grossi scossoni per la crescita se i dati che arrivano dal mercato del lavoro sono questi.

Dei posti di lavoro aggiunti il grosso sono part time, con i full time che invece sono in caduta libera, soprattutto tra i lavori maggiormente retribuiti. Questioni che iniziano a far temere un ritardo da parte di Fed.

  • C’è chi ora insiste per 50 punti base di tagli

I tagli da 25 punti base a Settembre – ovvero dello 0,25% sono ormai scontati. I mercati però, anche a fronte di questi numeri, cominciano a chiedere addirittura tagli da 50 punti base.

Sarebbero giustificati se dovessimo interpretare i numeri che arrivano dal mercato del lavoro come campanella d’allarme per la recessione?

Male il grosso delle azioni crypto

Male Circle, sulla quale pesano anche le notizie che arrivano da Hyperliquid, ma più in generale male tutte le azioni del comparto. Anche Coinbase, che aveva aperto bene, perde oltre il 3%. Male anche società del settore mining e crypto treasuries.

Non ci si può però aspettare nulla di diverso in un contesto del genere, con tutte le azioni growth che pagano un prezzo molto alto. Categoria alla quale appartengono pressoché tutte le società che si occupano direttamente o indirettamente di criptovalute.

Occhio all’incertezza

Tale correzione, che ha colpito tutti i principali indici, è arrivata dopo nuovi record per l’azionario. Le percentuali che potete leggere in questo momento devono tener conto anche dei gain letteralmente polverizzati nel giro di un’ora.

Ora prima del 17 settembre ci saranno dati sull’inflazione che – a questo punto – tutti sperano che non siano disastrosi. Di motivi per tagliare ce ne sarebbero comunque a sufficienza. E di ulteriori preoccupazioni (leggi quelle sulla stagflazione) non ne serviranno.

In breve

I dettagli dei dati che arrivano dal mercato del lavoro sono ben peggiori del dato aggregato. La discussione nei prossimi giorni sarà dominata dal ritardo di Fed e da spinte affinché i tagli si orientino verso i 50 punti base.

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