Bitcoin sembra muoversi allegramente in attesa del super appuntamento di stasera con il FOMC, dove verranno scoperte le carte della Federal Reserve e verrà annunciata la decisione riguardo il taglio dei tassi USA.
I dati del FedWatch indicano il 96% di possibilità di un taglio di 25 bps, ormai praticamente certo, mentre l’attenzione degli investitori è rivolta soprattutto alla conferenza di Powell: il mercato si aspetta segnali chiari sull’avvio di una fase più accomodante della politica monetaria, con un possibile ritorno a misure di sostegno della liquidità, ma serve una conferma da parte del capo della Banca Centrale.
Nel frattempo Bitcoin (BTC) vuole anticipare un outcome positivo dalla riunione di stasera, e stampa un +1,2% nelle ultime 24 ore, reduce da un paio di settimane di recupero dopo l’inciampo sui $107.000. I dati on-chain mostrano una condizione di forza particolarmente interessante sul re, mentre per le altcoin la strada è ancora in salita, con performance altalenanti ed un sentiment più fragile. Facciamo il punto della situazione in questo articolo.
Bitcoin più frizzante delle altcoin: piccolo sollievo per la dominance
I mercati crypto rimangono appesi ad un filo di incertezza, non tanto per il taglio dei tassi di 25 punti di questa sera, che sembra ormai scontato, ma per le parole che verranno pronunciate da Powell in conferenza stampa in seguito al meeting del FOMC. L’outlook generale macro sembra accomodante ai fini di un aiutino da parte della FED nei confronti degli asset risk-on, ma nell’attesa diversi investitori sembrano preferire ridurre l’esposizione sulle altcoin, mantenendo un atteggiamento più difensivo.
La dominance di Bitcoin è infatti in lieve rialzo negli ultimi 4 giorni, seppur mantenendo una direzionalità di breve periodo chiaramente ribassista, con l’indice sotto la media mobile esponenziale a 50 periodi su time frame daily. Il re tira un sospiro di sollievo dopo aver rischiato un brutto scivolone tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Le altcoin invece devono ancora una volta fare i conti con un mercato che non le lascia le condizioni per esprimersi al meglio.

Chiaramente qualche moneta se ne va per i fatti suoi, come BNB che continua ad aggiornare nuovi massimi storici, e qualche shitcoin a medio-bassa capitalizzazione che si riprende qualche punto percentuale dopo essere sprofondata negli inferi per diversi mesi consecutivi. ETH rimane tutto sommato positiva, ma ha ancora molta strada da fare per eguagliare la corsa di Bitcoin da inizio bull run.
L’altseason vera e propria, quella che ricordiamo negli ultimi cicli di mercati, deve ancora arrivare, o forse non arriverà mai. Se la state aspettando con impazienza, forse è il caso dare un’occhiata al super pezzo del direttore Alessio Ippolito in cui vi svela qualche segreto.
Bitcoin: pump o sell the news dopo il FOMC?
Tutti i degen e gli scommettitori seriali saranno pronti a giocarsi il long o lo short nel mezzo della conferenza stampa di Powell. Dal punto di vista di chi vi scrive, cercare la direzione dei mercati nell’immediato non è l’approccio giusto da seguire, in quanto quei movimenti potrebbero facilmente essere invalidati nelle ore successive. Ha invece molto più senso provare a capire come gli investitori si stiano muovendo in attesa dei dati di questa sera, ed osservare poi la loro risposta a seguito del FOMC per avere un quadro generale più chiaro a livello di sentiment.
Molto interessante ad esempio notare che su Bitcoin gli short-term holders, ossia quelle entità che hanno movimentato le proprie coins almeno una volta negli ultimi 155 giorni, stiano mantenendo un atteggiamento positivo. Di solito questo gruppo tende ad essere più emotivo e suscettibile nei momenti di incertezza, ma ora mostra una certa resilienza grafica.
In particolare, i dati Glassnode mostrano che la base di prezzo realizzata (prezzo medio di acquisto delle monete) degli short-term holders a 1 mese e 3 mesi sta agendo da supporto, mentre le quotazioni di Bitcoin confermano un momentum positivo in attesa del FOMC. Ecco, in questa fase più che mai, diventa fondamentale tenere bene prima i $114.000, poi in ultima istanza i $112.000 se non vogliamo complicare le cose ed innescare ad un potenziale sell-off degli short-term holders.

Dunque, anche ipotizzando un sell the news dopo il meeting di questa sera, il vero focus sarà la reazione del mercato rispetto a questi livelli chiave, i quali se rotti, potrebbero portare turbolenze.
C’è fiducia nel mercato a breve termine
Sempre in relazione agli short-term holders di Bitcoin, possiamo osservare come il SOPR (Spent Output Profit Ratio) dei detentori a meno di 3 mesi, ovvero l’indicatore che misura se le coin movimentate siano scambiate in profitto o perdita rispetto al prezzo di acquisto, mostra un atteggiamento bullish per questo gruppo. Dopo l’attacco al ribasso dei $107.000, il SOPR è riuscito a rimbalzare bene tornando ad un valore neutrale, segno evidente di fiducia dei traders più orientati alla speculazione di breve.
Ora la metrica è in zona leggermente positiva, segno che gli short-term si muovono in profitto a questi prezzi di Bitcoin, e sono meno incentivati a liquidare le proprie posizioni. Chiaramente ci sarà da osservare se dopo il FOMC non verranno violati al ribasso certi livelli, ma per ora l’outlook ed il posizionamento di queste entità sembra orientato a sostenere un andamento rialzista. Nel frattempo gli holders di lungo periodo rimangono ancora pienamente rialzisti.

Da notare come nelle fasi di top di novembre 2024 e maggio 2025, il livello del SOPR per questo gruppo era molto più elevato rispetto ad ora, segno che all’epoca c’erano molti più profitti latenti nell’aria. Possiamo leggere in chiave positiva questo dato perché significa che, in caso di ritorno all’ottimismo dopo il FOMC, ci sarebbero le condizioni per spingere al rialzo il prezzo di Bitcoin, senza il rischio di un margine di profitto troppo elevato dei traders di breve.
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