Elizabeth Warren, senatrice del Massachusetts, ha inviato una lettera a Pamela Bondi, Dipartimento di Giustizia, chiedendo chiarimenti sui rapporti tra il governo Trump e Binance. Non è la prima volta che la senatrice – che nel 2024 si è auto-dichiarata a capo della crociata anti-crypto – chiede chiarimenti sui rapporti con Binance.
Di voci ne corrono da tempo: dalla richiesta di grazia per CZ (fondatore di Binance che è ancora impossibilitato dall’operare negli USA), passando per rapporti che secondo la senatrice non sarebbero mai stati chiariti tra WLFI e Binance stessa.
La Senatrice anti-crypto ci riprova
Non è la prima volta che Elizabeth Warren si occupa di crypto. Non è la prima volta che tenta di vederci chiaro e – per i suoi detrattori – che cerca di infangare il settore. La senatrice ha inviato una lettera a Pam Bondi, chiedendo chiarimenti su diversi aspetti dei rapporti tra governo USA e Binance.
- Stato della sorveglianza del Dipartimento di Giustizia su Binance, che era parte degli accordi con i quali si conclusero le indagini sull’exchange;
- A che punto si è con l’uscita di Binance dagli Stati Uniti;
- Se Binance abbia richiesto o meno il perdono di CZ e in quale contesto;
- Se ci siano state interlocuzioni tra Binance e WLFI per listing di token o attività simili;
WLFI è il progetto DeFi legato alla famiglia Trump – la cui stessa esistenza è già stata ostacolo all’approvazione delle nuove leggi che dovranno governare il mercato delle crypto e dei suoi operatori negli Stati Uniti.
Scandalo geopolitico?
In realtà le pressioni sugli eventuali rapporti tra Binance e governo USA montano da tempo. A inizio settimana Eric Trump aveva dovuto rispondere pubblicamente dopo un articolo di The Wall Street Journal – puoi leggerlo qui – dove si analizzano i rapporti tra Zach Witkoff di WLFI (il cui padre era a capo del gruppo che si è incontrato con lo Sceicco Tahnoon bin Zayed Al Nahyan), gli investimenti degli Emirati in Binance e l’ottenimento da parte degli stessi Emirati di chip che sono generalmente sottoposti a limitazione delle esportazioni.
La storia coinvolgerebbe Binance in quanto l’acquisto di 2 miliardi di dollari in quote dell’exchange da parte di Tahnoon è avvenuto tramite la stablecoin di WLFI.
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