Altro importante scarico per il mondo crypto: Ethereum lascia quasi il 3% sul mercato in meno di 1 ora. Fa poco meglio Bitcoin perdendo il 2%. Sulla stessa linea quasi tutte le criptovalute top, fatta eccezione per Tron (che perde solo lo 0,70%). Situazione da scarico generale all’interno di una giornata relativamente convulsa anche sui mercati tradizionali.
I dati di oggi, fondamentalmente neutri sul lungo periodo, hanno contribuito a un clima di tensione che è stato accompagnato anche da improvvide dichiarazioni in chiave geopolitica. Situazione in evoluzione che merita la massima attenzione.
Più di 480 milioni di dollari di liquidazioni in meno di un’ora
Dati che tra le altre cose devono essere ritenuti fortemente arrotondati per difetto, dato che il grosso degli exchange non offre dati complessivamente affidabili.
Liquidazioni di pari passo su Bitcoin e Ethereum – con 180 milioni di dollari di posizioni (tutte long), liquidate in 60 minuti. Per le alt fanno male Solana (30 milioni di liquidazioni) e poi fondamentalmente tutto in ordine, almeno tenendo conto di quelle che sono le situazioni del mercato in queste fasi di trading assai concitato.
- Brutta giornata anche al NASDAQ
Brutta giornata anche al NASDAQ, che apre pesantemente al ribasso, per poi recuperare in parte e perdere di nuovo il recupero. Nel momento in cui scriviamo NASDAQ perde oltre l’1,10%.
Male anche S&P 500, che perde oltre l’1%, nel momento in cui affidiamo questo approfondimento alle rotative digitali.
Scarico dunque complessivo sul fronte risk on, con l’oro che invece guadagna lo 0,24%.
Fuga verso asset risk off per venti di guerra?
I giornali hanno ripreso frasi un tantino sopra le righe da parte del Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, che ha affermato che i paesi NATO sono già in guerra con la Russia, riferendosi con ogni probabilità al sostegno economico offerto dal blocco occidentale all’Ucraina.
Parole improvvide e che – opportunamente ingigantite da tanti giornali – hanno probabilmente completato il quadro di una giornata partita male, con dati che mostrano un’economia più forte del previsto e che dunque, sul breve, lascia pochi appigli per i tassi.
Questo nonostante i mercati ritengano che all’87% ci saranno comunque tagli nel prossimo meeting di fine ottobre. Questo dal 92% fatto registrare ieri.
La situazione rimane in evoluzione e avremo modo di parlarne anche all’interno della nostra live alle 21:30 sul nostro Canale YouTube.
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