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Più Bitcoin meno Ethereum a Wall Street, che aspetta il GRANDE GIORNO di Ripple

I dati che arrivano da Wall Street spiegano il particolare momento del mondo crypto.

È una giornata di difficile lettura quella di Wall Street dell’11 novembre. Mentre il settore pubblico si godeva una giornata di vacanza per il Veterans Day, le borse sono rimaste comunque aperte – e hanno offerto un verdetto di breve molto particolare.

Grandi afflussi verso Bitcoin, modesti deflussi da Ethereum e Solana che invece conferma la striscia positiva che dura dal primo giorno della quotazione. Una situazione di difficile lettura, che proveremo a sbrigliare insieme all’interno di questo approfondimento.

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Wall Street su Bitcoin, ma non su Ethereum

Partiremo dai numeri. Per la giornata di ieri Solana ha fatto comunque registrare degli afflussi – ovvero dei movimenti di capitale in entrata. 8 milioni di dollari, cifra certamente non entusiasmante, ma che va a sommarsi ai 10 precedenti giorni di afflussi, ovvero dal primo giorno di quotazione.

Bitcoin registra invece afflussi importanti: per la giornata di ieri infatti si fanno registrare 524 milioni di dollari in ingresso. 224,2 su BlackRock, con Fidelity che si conferma seconda della classe con 165,9 milioni di dollari. Fa bene anche l’ETF di ARK, che registra 102,5 milioni, non è chiaro però in che misura frutto di acquisti propri.

Discorso completamente diverso per Ethereum. Ci sono ancora deflussi, per 107,1 milioni di dollari. Fuoriuscite modeste da BlackRock, con il grosso che però viene fuori (75,7 milioni) da Grayscale.

Il tema dello staking

Il tema dello staking – che era stato centrale fino a qualche settimana fa – si sta rivelando essere per il momento meno forte di quanto previsto da tanti.

Il caso di $ETH – dove con questo ticker indichiamo l’ETF su Ethereum (Mini) di Grayscale – è emblematico. Pochi afflussi da quando è stato attivato lo staking, nota ancora più interessante tenendo conto del fatto che i prodotti dei concorrenti non hanno ancora seguito la stessa strada.

Ad oggi $ETH di Grayscale ha in staking il 65% circa degli Ether che ha in cassa e può dunque offrire, rispetto ai concorrenti, un rendimento del 2% maggiore su base annua (calcolato in $ETH).

Non è sufficiente però per spingere gli investitori a cambiare gestore sul breve. E no, non è una questione di commissioni, dato che la versione mini dell’ETF di Grayscale richiede il pagamento di un modesto 0,15%.

Gestore ETF ETHCommisioni
iShares / BlackRock0,25%
Fidelity0,25%
Bitwise0,20%
21Shares0,21%
VanEck0,20%
Invesco0,25%
Franklin Templeton0,19%
Grayscale ETHE2,50%
Grayscale ETH0,15%
Le commissioni di ciascuno degli ETF su Ethereum negli USA

Domani al via quelli su Ripple?

Probabilmente sì, anche se l’ufficializzazione dovrebbe arrivare tra poche ore. Si tratterà del terzo ETF di Canary, dopo quelli su LTC e HBAR che sono già quotati a Wall Street.

Crypto sottostante
HBAR (Canary)71 milioni di dollari
LTC (Canary)4,5 milioni di dollari
Inflow cumulativi dal giorno del lancio (28 ottobre 2025)

Parliamo dunque di un gestore relativamente modesto, il cui risultato di breve su Ripple ci dirà molto poco riguardo all’effettivo appetito di Wall Street per $XRP. Sarà forse più interessante confrontare le performance tra Bitwise BSOL (su Solana) e il futuro ETF dello stesso gruppo su $XRP, che dovrebbe partire il 20 novembre.

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