A distanza di quasi tre anni dal crollo dell’ecosistema Terra Luna, ecco che Terraform Labs pubblica il “Crypto Loss Claims Portal” dove poter avanzare richieste di risarcimento. Tutti gli utenti che nel mezzo del crash hanno registrato perdite, con uno dei tanti token della blockchain di Terra, potranno avviare una procedura di claim.
Per la cronaca, sono eleggibili asset come UST, stablecoin particolarmente utilizzata nel 2022 assieme ad Anchor Protocol, ed altre monete come LUNA, BLUNA e ANC. La deadline per le richieste termina il 30 aprile 2025 alle 23:59 ET. Di seguito tutte le informazioni.
Arrivano finalmente i tanto attesi risarcimenti per gli utenti danneggiati dal collasso di Terra Luna, dopo un lungo iter giudiziario e regolamentare. La società TerraForm Labs, responsabile dello sviluppo della blockchain Terra, aveva presentato istanza fallimentare a gennaio 2024, compilando il Chapter 11 presso il tribunale di Delaware. A settembre dello stesso anno, c’è stata poi l’udienza fallimentare che ha portato alla liquidazione degli asset ancora presenti nel balance sheet del gruppo.
Ora, da pochi giorni il gruppo di ristrutturazione Kroll, lo stesso coinvolto nella vicenda FTX, ha aperto il portale per i risarcimenti “Crypto Loss Claims Portal”. Il termine ultimo per le presentazioni delle richieste è fissato al 30 aprile.
Possono chiedere il risarcimento tutti coloro che, durante il crollo di Terra Luna, hanno subito perdite e sono stati danneggiati economicamente. Non è stata ancora definita una data di “snapshot” a cui rifarsi per poter definire la perdita effettiva, ma è probabile che venga utilizzato un periodo compreso tra maggio e giugno 2022, in coincidenza con il collasso dell’ecosistema crittografico.
Tutti gli asset eleggibili per il risarcimento, ovvero quelli su cui Terraform Labs riconoscerà formalmente la possibilità di avanzare una richiesta, sono riportati nella seguente tabella. Rientrano ovviamente LUNA, la versione derivata BLUNA e la stablecoin UST. Non verranno tuttavia conteggiate perdite inferiori ai 100 dollari.
Qui arriviamo al punto più delicato: le richieste di risarcimento per i danni causati dal crollo di Terra Luna devono chiaramente essere accompagnate da delle prove tangibili. In primis, dopo aver creato un account sul portale di Kroll, gli utenti devono completare un ostica procedura di riconoscimento KYC.
Diverse segnalazioni riportano alcune difficoltà già in questa fase, verosimilmente aggravate dall’elevato traffico registrato negli ultimi giorni, che hanno generato rallentamenti e disservizi. Probabilmente nei prossimi giorni ci saranno meni afflussi, e l’accesso al portale tornerà stabile.
Dopo aver superato la KYC, i richiedenti risarcimento dovranno avanzare delle prove di proprietà per dimostrare di essere i veri proprietari dei wallet/account danneggiati. Per quanto riguarda la detenzione su wallet non custodiali, ad esempio su Terra Station, ci sarà da firmare una transazione on-chain direttamente sul portale ( nessuna fees).
Chi invece possedeva LUNA, UST ed altri asset dell’ecosistema Terra su CEX, dovrà fornire una chiave API di sola lettura. Banalmente questa rappresenta l’autorizzazione a Kroll di consultare i bilanci dell’account in questione. Nel caso in cui non si possa fornire una chiave API si potranno comunque fornire prova manuali ( anche se è sconsigliato dalla stessa Kroll) con file CSV degli exchange, screenshot e registri delle transazioni.
Infine ci sarà da completare un modulo indicando tutte le perdite realizzate e caricando una documentazione di supporto necessaria. Seguiranno aggiornamenti sul nostro canale Telegram, con una procedura step by step per completare la richiesta di risarcimento.
È importante sottolineare che non è ancora stato stabilito in che proporzione avverrà il risarcimento rispetto alle perdite subite. Potrebbe essere una fetta sostanziale della perdita subito o coprire solo una piccola parte. Ad ogni modo, provare è gratis!
Crypto super trend: tre binari dove i grandi hanno già piazzato il loro treno.
Nuovo listing "crypto" al NASDAQ. Arriva Galaxy, una delle società più importanti del settore.
Il fondo sovrano di Abu Dhabi aumenta la propria esposizione a Bitcoin.
La nostra intervista con Matthew SIgel di VanEck, che ha appena lanciato due interessanti…
La questione "acquisti di Bitcoin" da parte di società quotate è già diventata una…
Ripple ritraccia dopo il rigetto dell’accordo con la SEC. Prezzo sotto resistenza chiave, ma…
Bitcoin in balia dei dati macro: tori ed orsi combattono per avere la meglio.…
Crypto super trend: tre binari dove i grandi hanno già piazzato il loro treno.
Tron diventa la maggiore chain per supply di USDT: superata la quota di dominance…