Le commissioni pagate su una blockchain non saranno la metrica definitiva per capire quanto sia rilevante la chain in questione, ma sono comunque un buon punto di partenza per giudicare lo stato di salute di un progetto. Lo sono certamente più del numero di indirizzi attivi (che sono molto più semplici da manipolare), e lo è certamente più anche delle metriche social.
Partendo da questo dato che ci è fornito da Nansen.AI – qui puoi anche leggere la nostra recensione – andremo a vedere quali chain stanno vivendo un buon momento e quali invece sono tra le peggiori, anche in relazione ai numeri fatti registrare prima. Oltre a fornirvi la classifica assoluta, andremo a vedere chi ha fatto meglio e chi ha fatto peggio anche rispetto ai dati delle settimane precedenti.
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Chi vince la gara delle commissioni?
Vanno fatte delle precisazioni prima di avventurarsi in questa metrica. Il mondo delle blockchain è senza dubbio alcuno un libero mercato. C’è infatti libertà piena di utilizzare il protocollo che si preferisce. E c’è libertà assoluta di andarsene da un’altra parte se non si è contenti.
Per questo, in ultimo, dovremmo considerare le commissioni pagate come una sorta di preferenza trasparente degli utenti rispetto a una determinata chain. E quindi dovremmo parimenti considerare questo dato di enorme importanza per capire quanto siano solide le premesse di un progetto.
Partiamo subito con la classifica:
Chain | Commissioni negli ultimi 7 giorni |
---|---|
Tron | 13,14 milioni di dollari |
Ethereum | 10,12 milioni di dollari |
Solana | 6,44 milioni di dollari |
BNB Chain | 3,86 milioni di dollari |
Bitcoin | 3,15 milioni di dollari |
La classifica per commissioni degli ultimi 7 giorni
È una classifica che tutto sommato rispecchia l’andamento dell’ultimo periodo nel mondo crypto. Tron continua a essere di enorme rilevanza, soprattutto all’interno del mondo dei trasferimenti di stablecoin. Bene anche Ethereum, che rimane al centro dell’ecosistema DeFi.
Un discorso a parte, più avanti, andrà fatto per Bitcoin, che nonostante il prezzo sia a ridosso dei massimi continua a vivere un momento di scarso interesse almeno da parte di chi lo utilizzerebbe davvero.
Possiamo poi guardare a un’altra classifica. Ovvero a quella di chi ha perso di più in commissioni rispetto alla settimana precedente. Escluderemo da questo calcolo tutte le chain che raccolgono meno di 100.000$ in commissioni.
Chain | Perdita in percentuale rispetto a settimana precedente |
---|---|
HyperEVM | -76% |
Arbitrum | -36% |
Base | -26% |
Bitcoin | -23% |
Solana | -9,9% |
Le peggiori della settimana in termini di commissioni raccolte
Sono numeri relativamente impietosi, che raccontano di un mondo onchain che durante la scorsa settimana, per diverse delle chain top, ha visto meno attenzione, meno utilizzo e dunque meno commissioni raccolte.
Ci sono poi le migliori, con qualche sorpresa, anche se in realtà in pochissimi casi si è avuto – negli ultimi 7 giorni – un aumento.
Chain | Aumento percentuale rispetto a settimana precedente |
---|---|
Avalanche | +136% |
Ton | +25% |
BNB | +8,3% |
Buoni i numeri anche di Algorand, che però raccoglie così poco in commissioni (6.000$ circa) che non vale la pena includerla nella classifica. Bene TON, bene anche BNB. Avalanche conferma il suo buono stato di forma – il mago ce ne aveva già parlato qui – per un network che forse sarà il caso di iniziare a seguire seriamente.
Momento fiacco per i mercati?
Sì, almeno in termini di utilizzi. Fatta qualche rara eccezione, vediamo delle performance non entusiasmanti anche da parte di chain con un numero di utenti e wallet attivi importante. È il caso di Base, ma anche di Polygon, di Bitcoin, di SEI, di Arbitrum, di Near e anche di Optimism. Male anche Fantom/Sonic e Unichain.
Sono segni inequivocabili di una fase di stasi da parte degli utenti, che però non ha visto il prezzo calare per i token coinvolti.
Che tipo di segnale è? Probabilmente va incrociato con le buone performance dei fondi ETF, almeno per quanto riguarda il mondo di Ethereum. Gli istituzionali accumulano – e la domanda arriva più da moventi di carattere finanziario che da un ritorno di volumi interessanti sulle chain.
Sono numeri che, per carità, non raccontano certamente tutto quello che si deve sapere sull’andamento di questa o quella chain. Ma che comunque segnalano un momento di relativa calma, aggiungendo elementi aggiuntivi ad un’analisi che deve essere necessariamente di respiro più ampio.