Ripple: tokenizzazione da 130 milioni in Brasile con QUESTO grande gruppo

Ancora Ripple in Brasile, grazie all’impegno di VERT, società finanziaria che guarda proprio a XRPL – la chain di Ripple – per tokenizzazione e RWA. Il gruppo ha annunciato il debutto della prima piattaforma direttamente on-chain per il credito privato. Sfrutterà le tecnologie di Ripple e partirà con una dotazione di 130 milioni di dollari circa, dal settore agricolo.

Si tratta di CRA – che secondo un post sul blog ufficiale di Ripple sarebbe il lancio più importante in termini quantitativi da quando il settore RWA esiste. Altro fattore interessante: il progetto sfrutterà anche la neonata sidechain EVM – che rende appunto Ripple compatibile con il mondo di Ethereum.

Un grosso passo avanti per Ripple nel settore RWA

Ripple sta da tempo cercando di diversificare la sua area di attività. Nato come network per lo spostamento di denaro tra diversi paesi e in collaborazione con banche di tutto il mondo, ora il progetto vuole fare di più, guardando anche al mondo della tokenizzazione degli asset.

Tra i primi risultati portati a casa da questo impegno c’è l’iniziativa di VERT:

La prima transazione live della piattaforma è stata l’emissione di RCA dal controvalore di 700 milioni di real brasiliani (circa 130 milioni di dollari). I CAR sono strumenti finanziari regolamentati che uniscono i cash flow futuri dei business agricoli con pagamenti di debiti, formando un prodotto finanziario. Sono asset molto utilizzati in Brasile per finanziare gli investimenti e le esportazioni agricole

Questo è quanto si legge sul blog di Ripple, che festeggia così l’arrivo di un grande gruppo finanziario sulla sua chain.

Integrazione anche con la sidechain di XRPL EVM

Interessante anche il fatto dell’integrazione con la sidechain di Ripple che permette di comunicare con lo stesso linguaggio di Ethereum. Un ambiente compatibile con quello di ETH al 100%, che tra le altre cose permette di utilizzare gli stessi smart contract anche in ambiente Ethereum.

Si tratta della prima applicazione su vasta scala di queste tecnologie e di gran lunga di una delle più interessanti per chi dovesse avere intenzione di investire su tecnologie di ultima generazione per la normalizzazione e il miglioramento di certi mercati finanziari.

Massima trasparenza

Al centro dello sforzo di VERT c’è l’obiettivo di ridurre i tempi di esecuzione delle transazioni e i costi relativi, e anche la possibilità di coordinare in modo più semplice e completo l’attività dei soggetti direttamente coinvolti in questi scambi.

Stiamo permettendo alle operazioni di essere registrate nel modo più granulare possibile, assicurando tracciabilità e trasparenza, quasi in tempo reale.

Questo è il commento riportato dal blog di Ripple di Gabriel Braga – che per VERT è direttore della divisione Asset Digitali.

È un passo concreto verso l’evoluzione della tokenizzazione come colonna portante del moderno mercato dei capitali. La tokenizzazione risponde anche alla domanda di maggiore trasparenza delle operazioni, che arriva principalmente dagli investitori stranieri

Tokenizzazione: quanto c’è di concreto?

È in realtà il grande movimento di questo ciclo: la tokenizzazione interessa tutti e non soltanto nei mercati emergenti, ma anche in quelli più strutturati, come quello americano.

Ci sono stati già diversi incontri da SEC che hanno coinvolto, oltre all’autorità federale che vigila sui mercati, anche diversi top player del comparto. Da BlackRock a Fidelity, passando per Citadel, NYSE, NASDAQ.

I tempi sembrerebbero maturi per avere tecnologie sempre più su blockchain anche per i mercati finanziari liquidi, fondamentali per il funzionamento del mondo per come lo conosciamo.

Sono diverse le chain interessate da questo trend: oltre a Ripple, ci sono stati già diversi progetti su Ethereum, ma anche su Solana e Avalanche.

Ci sono poi banche d’affari che stanno cercando di imporre almeno ai propri clienti l’utilizzo di chain private e proprie, che però presentano diversi svantaggi per quanto riguarda sia la liquidità, sia l’accessibilità.

Su questo trend punta forte anche Larry Fink di BlackRock, che nella sua lettera annuale agli investitori ha espresso il desiderio di vedere tokenizzati tanti mercati, a partire da quelli del credito e del private Equity.