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CAMBIO CBOE CRYPTO

Crypto ETF: RIVOLUZIONE in arrivo! Nuove regole CBOE cambiano TUTTO!

CBOE chiede un cambiamento enorme per gli ETF Crypto. Cosa succederà all'approvazione?

È una svolta storica per i crypto ETF negli Stati Uniti: CBOE ha presentato una proposta che, se approvata, permetterà l’approvazione automatica di nuovi ETF con sottostante in criptovalute. Un cambiamento epocale, già discusso con SEC, che potrebbe trasformare il futuro del settore crypto.

Se il cambio di regole dovesse essere approvato, avremmo finalmente dei criteri chiari e inequivocabili per l’approvazione dei prossimi ETF crypto. Non più il lungo processo di approvazione – che anche in caso di esito positivo porta via mesi – ma automatismi come già ce ne sono nel mondo degli ETF azionari.

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In breve

  • CBOE ha inviato una richiesta di cambiamento delle regole sugli ETF crypto a SEC;
  • La richiesta è in realtà concordata con SEC;
  • Se la richiesta sarà approvata, ci sarà un meccanismo semi-automatico per l’approvazione degli ETF crypto negli USA;
  • Tra i criteri la presenza di futures sulla crypto in questione da almeno 6 mesi, negli USA;
  • Nella richiesta di CBOE anche un ok per lo staking.

Il più grande cambiamento di sempre

Per capire la portata del cambiamento analizzeremo insieme il processo di approvazione attuale degli ETF a tema crypto negli Stati Uniti.

  • Non c’è una procedura standardizzata

Per ogni approvazione richiesta, i gestori (BlackRock, Fidelity, etc) devono inviare due form. Il form S-1, che è sempre dovuto per qualunque prodotto, e il form 19b-4 (che viene inviato dalla borsa che effettuerà il listing a SEC).

Cosa cambierà in caso di approvazione

Ogni form 19b-4 è tecnicamente una richiesta di cambiamento delle regole che gestiscono i mercati. L’impostazione è la seguente: se non sono esplicitamente permessi dal complesso di regole attivo in un certo momento, le borse devono richiedere l’inserimento tramite… una modifica delle regole stesse.

  • La procedura dura mesi

Gli appassionati crypto dovrebbero saperlo, anche se non sono esperti di procedure legali: la procedura in questione è lunga. SEC può sfruttare diversi rinvii anche nel caso di OK e mediamente si arriva vicino alla scadenza anche nel caso di approvazione.

Cosa cambia adesso?

Se la richiesta di cambiamento di regole inviata da CBOE dovesse essere approvata, tutti gli ETF crypto del futuro potranno essere approvati in modo pressoché automatico.

Il sottostante dovrà avere determinate caratteristiche: dovrà avere futures quotati da intermediari che sono abilitati negli Stati Uniti e che hanno sottoscritto un accordo di trasparenza con SEC.

Si tratta in realtà di un vecchio pallino di Gary Gensler, che riteneva problematica la possibilità di manipolazione dei mercati crypto. Problema che può essere superato con la condivisione di informazioni da parte delle borse e degli exchange che offrono futures sulle crypto negli USA.

Per ora gli exchange in questione sono due: CME – storico e che offre anche contratti su asset tradizionali – e Coinbase.

C’è possibilità che il cambiamento venga approvato?

È molto probabile che venga approvato. CBOE non ha operato per conto proprio: la richiesta di cambiamento delle regole è frutto di interlocuzioni e accordi con SEC.

Probabilmente se ne parlerà comunque a settembre o a ottobre, poco prima della scadenza delle richieste di approvazione sugli ETF Solana, Ripple, Litecoin, etc.

A cosa dobbiamo guardare?

Per ora alla presenza di futures regolamentati sugli asset sottostanti negli USA. La lista è stata fornita già da Eric Balchunas di Bloomberg e la riportiamo integralmente.

Tutte le criptovalute che hanno un future da più di 6 mesi su Coinbase sarebbero approvati [con le nuove regole, NDR]

Non ci sono tutte quelle che sono in attesa di approvazione di un ETF. CI sono però Ripple, Cardano, Solana, Hedera, Avalanche, Polkadot, Bitcoin Cash, Litecoin, Stellar.

Le tempistiche rimangono incerte anche secondo l’analista di Bloomberg.

Altra aggiunta: lo staking

All’interno della richiesta di CBOE c’è anche una parte dedicata allo staking, che per ora manca dagli ETF (in particolare quelli su Ethereum).

Se un Trust [Un ETF, NDR] ha meno dell’85% di asset prontamente disponibili per le richieste di conversione [delle quote in asset, NDR], il Trust deve avere policy sul rischio e procedure ragionevolmente disegnate per gestire il rischio di non poter soddisfare le richieste di conversione delle quote emesse dal Trust senza significativa diluizione degli interessi degli azionisti rimanenti.

Queste procedure devono essere periodicamente riviste (con queste revisioni che dovranno avere luogo non meno che su base annuale) dal Trust.

Di cosa si sta parlando? Del fatto che nel caso in cui meno dell’85% delle crypto che sono in un ETF non sono prontamente disponibili perché in staking, allora devono essere individuate e segnalate delle procedure corrette per garantire la liquidità.

La procedura da qui in avanti

Il cambiamento è enorme. Ci vorrà però ancora del tempo affinché venga confermato da SEC. Con ogni probabilità:

  • Avremo un periodo di apertura ai commenti di 21 giorni, che partirà dalla pubblicazione della richiesta nei registri di SEC;
  • Avremo poi un periodo massimo di 60 giorni per l’ok.

Secondo Greg Xethalis dovremmo pertanto avere un approvazione per gli ETF su Solana e Ripple ad inizio dell’ultimo trimestre dell’anno, quindi tra settembre e ottobre.

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