Presto gli investitori che preferiscono accedere al mondo crypto tramite le borse avranno un nuovo titolo sul quale puntare. Saranno le azioni di American Bitcoin, società che nascerà dalla fusione delle attività americane di Hut 8 e Gryphon. Il voto è in corso, mentre tutti sono concentrati su azionisti molto particolari.
Eric Trump e il fratello Donald Trump Jr avranno infatti il 20% delle quote della società che nascerà dalla fusione, tramite American Data Centers, con l’80% che rimarrà invece in capo a Hut 8. Per tanti un segnale dell’istituzionalizzazione dell’industria. Per altri invece la prova che con Trump alla Casa Bianca la linea tra potere pubblico e affari privati è stata cancellata.
Il mining di Trump pronto a sbarcare in borsa
Si voterà, e poi si finirà in borsa. Di dubbi sul sì convinto però ce ne sono pochi, perché quanto nascerà dalla fusione del ramo USA di Hut 8 e di Gryphon sarà certamente più vantaggioso per tutti i soggetti coinvolti.
- Non solo mining, ma anche accumulo di Bitcoin
L’azienda ha nel suo nuovo mandato non solo l’allargamento delle operazioni di mining Bitcoin, ma anche l’accumulo di ulteriori Bitcoin. Sono stati già raccolti 220 milioni di dollari dopo l’annuncio della fusione che risale a marzo – che saranno destinati sia all’acquisto di nuove apparecchiature per il mining, sia a liquidità in Bitcoin.
- In borsa con il nuovo nome
Il nome è piuttosto evocativo e tradisce la presenza di due dei figli di Donald Trump tra gli azionisti. Si chiamerà infatti American Bitcoin, nonostante la partnership sia con una società originariamente canadese.
Pubblico e privato: Bitcoin in mezzo
Dalle elezioni di novembre 2024 in poi, che hanno portato di nuovo Donald Trump alla Casa Bianca, la separazione tra potere pubblico e affari privati è diventata sempre più labile.
Da un lato Donald Trump apre al settore, anche esercitando importanti pressioni sul Congresso. Dall’altro i suoi figli (principalmente) partecipano a società che si occupano di mining o direttamente di Bitcoin, diventano consulenti per Metaplanet (società giapponese che accumula Bitcoin) e fanno affari nella DeFi.
Qualcosa di certamente inusuale, che non si era mai visto prima – e non solo perché le crypto sono nate da poco – ma perché mai un presidente degli USA, direttamente o tramite i suoi familiari, era stato così coinvolto in settori sui quali stava legiferando.
La questione ha mandato diversi democratici su tutte le furie. Hanno però potuto farci poco: il GENIUS Act, la legge sulle stablecoin – è passata con un’ampia maggioranza. E ci si aspetta che avvenga lo stesso per il CLARITY Act, il complesso di leggi che dovrà regolamentare il resto del settore.
Intanto gli affari della famiglia Trump vanno a gonfie vele: non solo con i meme token $TRUMP e $MELANIA, ma anche con WLFI (una sorta di conglomerato di finanza decentralizzata) e, a quanto parrebbe, anche con Bitcoin.
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cari amici di Criptovaluta.it teneteci informati sulla data della collocazione perchè è evidente che tutto ciò che tocca Trump diventa oro e investire parte dei soldi che non ci serviranno per lungo tempo o almeno per tutto il mandato di Trump permetterà di partecipare indirettamente al business della famiglia. Ognuno poi avrà i propri obiettivi io personalmente avendo quattro portafogli diversificati per ordine di rischio classificherò il titolo a rischio medio.