Il mercato delle stablecoin continua ad espandersi non-stop: ad inizio agosto la capitalizzazione complessiva di tutte queste monete era di circa $255 miliardi mentre oggi, a distanza di appena un mese, siamo saliti ad oltre $272 miliardi. Ethereum si conferma ancora una volta la chain più popolare per questo genere di attività, con sempre più utenti e sviluppatori che decidono di scegliere l’infrastruttura come layer di emissione e scambio.
Questa preferenza dovrebbe suonare strana, visti i costi di rete più elevati di Ethereum rispetto ad altre chain di ultima generazione, ed una scalabilità più ridotta. Eppure, fatta eccezione per la blockchain di Tron che attira capitali in stablecoin per grandi operazioni OTC, tutti gli altri network, seppur tecnologicamente avanzati, presentano una quantità di stable nettamente inferiore. Cos’è allora che tira così tanto di Ethereum? Lo vediamo insieme in questo articolo.
Tutti vogliono le stablecoin: aumenta la domanda globale di dollari
Prima di focalizzarci sulla rete Ethereum, ripercorriamo brevemente il boom delle stablecoin che sta avvenendo a livello mondiale. Negli ultimi due anni abbiamo assistito ad una forte richiesta per questo genere di monete, con una tendenza che ha finito per rafforzare la posizione del dollaro USA rispetto ad altre valute fiat.
Tralasciando i discorsi macroeconomici e di politiche monetarie, siamo in una situazione completamente opposta allo scenario di “de-dollarizzazione” di cui si parla da tempo nei media mainstream. Ad oggi l’88% di tutte le transazioni valutarie globali coinvolgono almeno da un lato il dollaro statunitense.
Oltre 4 miliardi di persone stanno cercando di accedere al dollaro tramite le stablecoin, chi per trovare rifugio dall’inflazione, chi per ottenere uno strumento facile e veloce da scambiare e con cui alimentare liquidità su nuovi mercati.
Si stima che oltre il 21% della popolazione mondiale viva in contesti di iperinflazione, con un deprezzamento medio annuo della propria valuta superiore al 6%. Nel frattempo centinaia di milioni di persone che vivono in Paesi sottosviluppati o in via di sviluppo devono affrontare grandi costi per il trasferimento di denaro transfrontalieri, oltre ad un’infrastruttura finanziarie lenta ed incompleta.
Questo finisce inevitabilmente per fortificare la leadership del dollaro negli scambi mondiali, con un incremento parallelo della domanda per strumenti di debito obbligazionario. Dal 2020 il valore delle stablecoin basate sulla moneta statunitense è aumentato di oltre 60 volte superando la vetta dei $270 miliardi.

Ethereum si afferma come la chain di riferimento per le stablecoin
In tutta questa corsa sfrenata, la rete Ethereum rappresenta il principale hub on-chain per l’emissione, la gestione e lo scambio di stablecoin. Più della metà dei token di questa categoria è ad oggi presente sulla maggior chain EVM, con una supply stimata di $155 miliardi ed un volume di trasferimento negli ultimi 30 giorni che sfiora i $2 TRILIONI.
Non c’è nessuno che riesce a tenere il passo della concorrenza, e come dicevamo nell’introduzione, sembra strano. Perchè in realtà esistono molte altre chain, che talvolta ereditano la stessa sicurezza di Ethereum (es. Base ed Arbitrum), molto più funzionali per ovvi motivi a livello di scalabilità e costi di utilizzo.Cosa c’è allora che ci sfugge?
Perché mai $155 miliardi dovrebbero girare una rete lenta e costosa, quando ci sono molte alternative valide?

Perché i detentori di stablecoin vogliono stare su Ethereum?
La risposta in realtà è molto semplice. Ci sono 3 motivi per cui qualcuno dovrebbe preferire Ethereum, sia per detenere stablecoin in qualità di investitore, che per emetterne una come azienda o intermediario.
- Accessibilità globale trustless: Ethereum è una delle poche chain, se non l’unica se togliamo Bitcoin (che però non supporta smart contract dunque impossibilitato di far girare stablecoin), ad essere veramente decentralizzata e a garantire un accesso uniforme a chiunque voglia utilizzare il suo spazio di blocco. Funziona in tutto il mondo, e senza limitazioni geografiche.
- Sicurezza: Ethereum è la rete più sicura tra quelle che supportano contratti intelligenti. In molti casi, per alimentare nuovi mercati miliardari tramite le stablecoin, serve un’infrastruttura a favore delle istituzioni che non scenda a compromessi, impenetrabile e con uno storico a supporto. Molti layer-2 di Ethereum, come detto, ereditano la sua sicurezza, ma non è la stessa cosa, anche per poi sono gestiti da sequencer prettamente centralizzati, cosa che riduce il fattore “sicurezza” ed introduce un single point of failure.
- Resistenza alla censura e alle interferenze dei governi: Per essere realmente un mercato decentralizzato, quello delle stablecoin deve poggiarsi su strutture che non possono essere ostacolate da un singolo governo. Ethereum rappresenta la garanzia che le stablecoin possano circolare senza temere blocchi o imposizioni da parte di alcuni Stati che vogliono limitare l’accesso al dollaro.

La domanda di ETH è destinata a crescere se il mercato delle stablecoin continuerà in questa direzione
Questo dettaglio forse sfugge a qualcuno: con l’aumento dell’attività stablecoin su Ethereum anche la domanda per ETH tende a salire. Tutti coloro che detengono/offrono stable sulla rete hanno bisogno di un asset di controparte produttivo che possa sostenere casi d’uso complementari come il lending e la generazione di yield in DeFi.
In pratica più stablecoin vengono impiegate nei mercati decentralizzati, più parallelamente si dovrebbe sviluppare una richiesta di ETH come asset collaterale per accompagnare nuovi servizi. Non esistono ad oggi altre monete così fortemente produttive, interoperabili, e senza autorizzazioni che possono svolgere il ruolo di ether.
È come un ciclo continuo: più cresce la presenza di stable su Ethereum, più si stimolano nuovi utilizzi che finiscono per richiedere ancora più ETH come collaterale e mezzo di regolamento. La sicurezza della moneta cresce, e di conseguenza le istituzioni trovano maggiore fiducia per costruire prodotti on-chain, ricreando nuova domanda di stablecoin.

Acquistare ETH è ad oggi il modo più semplice ed efficace per investire direttamente sulla crescita di stablecoin in modo diversificato, senza lanciarsi sulle stocks di singole aziende (es. Circle). Esistono anche token di singoli protocolli che emettono stable, ma chiaramente il rischio si amplifica
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