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+EDITORIALE+ Bitcoin – analisi tecnica, prezzi, mercati e futuro

3 anni fa
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EDITORIALE CRIPTOVALUTA.IT – Si sta per chiudere il maggio più complesso della storia di Bitcoin, il mese che, se dovesse chiudersi su questi livelli di prezzo, farà registrare tra le maggiori perdite della storia lungo 30 giorni per Bitcoin.

Un mese complicato, abbiamo detto, dal quale però potremo ricavare qualche lezione, leggere qualche indicazione per il futuro e capire quale potranno essere le prossime evoluzioni di Bitcoin. Una criptovaluta che non è morta e che anzi ha dimostrato una straordinaria forza proprio in una delle fasi più complesse della propria vita. Ristabilendo, se ce ne fosse il bisogno, ancora una volta il suo dominio sull’intero settore.

Partiamo da un dato: nonostante sia stato un mese non brillante per il comparto, secondo quanto riportato da The Block abbiamo avuto i più alti volumi di sempre, pur se calcolati in controvalore in USD (e quindi con Bitcoin che vale poco più della metà del mese scorso). Un dato che ci segnala come BTC sia un prodotto finanziario – intorno al quale le puntate degli speculatori continuano a muovere enormi quantità di denaro.

Un mercato che possiamo affrontare anche nel nostro piccolo su eToro (qui per un conto demo gratuito) – piattaforma cripto che offre tutti gli strumenti per affrontare un momento complicato come quello di oggi. Con il CopyTrading per copiare o spiare i migliori e i CopyPortfolios per investire su panieri di titoli e token legati a BTC.

L’analisi quantitativa settimanale di Bitcoin

Partiamo macinando qualche numero su Bitcoin, che potrebbe aiutarci a inquadrare la situazione a 360°. Come avevamo già notato durante la scorsa settimana, i volumi dei Futures si sono abbassati in modo considerevole – e anche durante questa settimana non ci sono stati miglioramenti in questo senso. Segno questo che durante l’ultimo crash milioni di dollari si sono letteralmente volatilizzati – con difficoltà enormi per chi si esponeva con altissima leva a tornare sul mercato.

I volumi dei Futures rimangono al palo

Questi livelli bassi di scambio tramite futures stanno contribuendo a canali ormai solidi e rafforzati, che vedono 34.000$ e 38.000$ come supporto e resistenza di prima fascia, che anche se superati diverse volte nel corso della settimana, hanno poi finito inevitabilmente per attirare di nuovo all’interno del canale il prezzo di BTC, con un trend che appare sempre meno definito e sempre più di difficile lettura.

Inflow alternato durante l’ultima settimana – segno di incertezza (ma non di bear market)

È tornato anche un leggero inflow positivo, il che vuol dire che i Bitcoin che vengono inviati agli exchange sono in numero maggiore rispetto a quelli che vengono invece ritirati dagli exchange verso wallet privati. Anche qui però di dati di chiara lettura ce ne sono pochi, perché come è evidente al grafico, in realtà inflow positivi e negativi si sono alternati durante la settimana.

L’analisi tecnica di Bitcoin: chi teme gli orsi e chi punta sui tori

È stata una settimana piuttosto concitata anche tra gli appassionati di analisi tecnica, con una delle questioni più discusse che riguarda la Media Mobile a 200. La riportiamo per nella nostra infografica.

Sarebbe la prima volta da lunghissimo tempo – e comunque la prima volta durante l’ultimo ciclo bullish, che Bitcoin chiude per sue settimane di seguito sotto la linea indicata da MA200. Segno di inversione di trend di mercato? Secondo molti sì, anche se l’analisi tecnica può essere sempre superata con notizie che arrivano dai mercati, in segno positivo, e che potrebbero far riprendere la corsa di BTC.

Bitcoin sotto MA200 da 2 settimane – fatto anomalo durante una bull run

Non sono le uniche analisi tecniche che si possono fare. Con Capital.com (qui per un conto gratis e illimitato) abbiamo a disposizione tutti i migliori strumenti, sia tramite la piattaforma web integrata con TradingView, sia con MetaTrader 4.

Capiamo lo scetticismo intorno ai risultati dell’analisi tecnica, ma questo fatto che abbiamo descritto anche in termini grafici, continuerà a tenere banco per le prossime ore – tra chi lo vede come profezia di sicura sventura e chi pensa ad una banale deviazione dal trend di non eccessiva importanza.

Stanchi della discussione sui consumi di energia? Ne avremo purtroppo ancora per molto

La discussione sui consumi energetici di Bitcoin continuerà a tenere banco per i prossimi mesi, fino a quando probabilmente il Council, che pur ha sollevato le polemiche che ci aspettavamo, verrà fuori con standard e report che renderanno BTC più trasparente sul tipo di energia utilizzata. Sul tema è tornato ieri Michael Saylor, con uno dei suoi tweet, segno che qualcosa in quella direzione si sta muovendo e che potremmo avere presto delle novità importanti in termini anche di pubbliche relazioni.

Pubbliche relazioni delle quali si farà carico anche Coinbase con il suo nuovo progetto Fact Check, che dovrebbe almeno sulla carta aiutare a far penetrare nel dibattito pubblico idee e verità a favore del mondo di Bitcoin e delle criptovalute.

Sul tema, purtroppo, se ne stanno sentendo di tutti i colori – e non solo da chi (magari legittimamente) è preoccupato per le sorti del nostro pianeta. C’è chi spinge per un passaggio a validazione POS – cosa che ad esempio farà Ethereum nei prossimi mesi. C’è chi invece vorrebbe limitarsi a ritoccare gli algoritmi che animano Bitcoin, rendendoli più simili a quelli che vengono utilizzati da altri progetti, in termini di spazio dei blocchi e quantità di energia necessaria per il mining. Vale la pena spendere qualche minuto su queste vicende, che continuano a nostro avviso ad inquinare il dibattito:

  • Il conservatorismo di Bitcoin è parte della sua forza

Il fatto che Bitcoin sia relativamente conservatore come ecosistema – e piuttosto resistente alle “innovazioni”, se così vogliamo chiamarle – è una delle garanzie più forti che il protocollo può offrire. Perché possiamo essere ragionevolmente certi del fatto che il protocollo continuerà a funzionare con i medesimi standard per gli anni prossimi, senza che ci sia il pericolo di stravolgimenti da parte di un manipolo di sviluppatori o di miner.

  • No, Bitcoin non può passare a PoS

In molti, alla ricerca del proverbiale Uovo di Colombo, pensano che Bitcoin possa fare come Ethereum e di fatto passare gradualmente ad un sistema PoS, dove sarebbe chi staka a validare le transazioni. Bitcoin non è Ethereum – non vuole esserlo ed è meglio che non lo sia.

I due sistemi sono estremamente diversi e hanno appeal diverso sia per gli investitori che per chi invece si occupa dell’aspetto tecnico e anche politico. È inconcepibile, impensabile e inutile proporre cambi di questo tipo. Perché un Bitcoin PoS sarebbe la morte stessa di Bitcoin.

Gli istituzionali dietro il momento particolare di Bitcoin?

Chiudiamo il nostro editoriale del weekend commentando una delle voci che più insistentemente circolano sui social media, anche tra chi si occupa professionalmente di commentare le vicende di Bitcoin e del mondo delle criptovalute.

Il terremoto degli ultimi giorni è stato dovuto a qualche tipo di azione coordinata da parte degli investitori istituzionali? Un’ipotesi che poggerebbe su un’idea molto semplice. Se per noi comuni mortali certi treni passano una volta sola, per chi ha il potere di avere un impatto consistente sui mercati, passano tutte le volte che vogliono.

Maggiore attenzione al rinnovabile potrebbe aiutare Bitcoin ad entrare nei piani degli investitori istituzionali

Un prezzo più basso aiuterà gli investitori istituzionali ad investire maggiormente in Bitcoin? È qualcosa sul quale non siamo ancora pronti oggi a dare una risposta – dato che di nuovi grandi investitori in BTC non ci sembra ce ne siano stati negli ultimi giorni.

Anche per gli investitori di questo tipo – la questione ambientale sarà una di quelle cruciali. Perché ESG – ovvero gli impatti ambientali e la sostenibilità di un investimento – sono questioni, piaccia o meno – sempre più rilevanti per chi gestisce denaro altrui. E finché il Council non si metterà in moto, difficile prevedere le prossime mosse dei fondi che ancora non sono entrati in Bitcoin.

È qualcosa che deve interessare gli appassionati di Bitcoin e del suo messaggio di libertà e di prosperità – parafrasando Saylor? A nostro avviso no, ma chi sta investendo adesso tenendo conto del prossimo ingresso di investitori istituzionali, dovrebbe tenere in considerazione anche questo fatto.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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