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Senatrice USA compra Bitcoin | La politica Americana vuole BTC

3 anni fa
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Sono in moltissimi a credere in Bitcoin – anche ai piani alti della politica. La senatrice Cynthia Lummis – Repubblicana del Wyoming – non è esattamente una nuova conoscenza per chi segue da vicino il mondo delle criptovalute.

Già qualche tempo fa aveva ammesso di aver investito in Bitcoin – e ora – grazie ai filing obbligatori degli investimenti per i senatori USA scopriamo che ha investito fino a 100.000$ proprio in $BTC.

Un investimento in Bitcoin fino a 100.000$

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La senatrice Cynthia Lummis va all-in su Bitcoin

In realtà non è la prima volta che si parla di Bitcoin in associazione alla senatrice Lummis, che è di estrazione Repubblicana e arriva dal Wyoming. La stessa infatti aveva confermato di aver acquistato diversi $BTC, alcuni dei quali acquisiti durante il 2013, ad un prezzo di circa 330$ cadauno.

Ora, dato l’obbligo per gli investitori di dichiarare la maggior parte degli investimenti in asset finanziari, la senatrice ha dovuto (sebbene in ritardo come vedremo) ammettere di aver acquistato tra 51.000$ e 100.000$ in controvalore il 16 agosto scorso, ovvero quando BTC valeva circa 46.000$. Un investimento che pertanto ha già fruttato parecchio alla senatrice delle criptovalute, che tra le altre cose si è battuta più volte per proteggere questo mondo dall’assalto delle regole del governo USA.

Cosa vuol dire per Bitcoin?

In termini di investimento in senso stretto, in realtà non si tratta di qualcosa di troppo importante, perché un impegno fino a 100.000$ in realtà poco può muovere per quanto concerne il prezzo di un asset che viene scambiato ogni giorno per miliardi di dollari. Simbolicamente e politicamente però si tratta di qualcosa di estremamente importante: perché esiste ora al Senato USA una senatrice (in realtà in buona compagnia) pronta a combattere, laddove ce ne fosse il bisogno, a tutela del mondo delle criptovalute.

Gli schieramenti dei due principali partiti politici americani si fanno ormai sempre più chiari, con i repubblicani che sembrano essere estremamente più aperti nei confronti di Bitcoin – con i Dem (che occupano anche la Casa Bianca) che si sono comportati più e più volte come feroci oppositori di tutto quello che ruota intorno al mondo delle criptovalute.

Un piccolo ritardo per la senatrice, che però si è concluso nel migliore dei modi

L’investimento in Bitcoin da parte della senatrice Lummis ha dato anche il via ad un piccolo giallo di natura legale. Sì, perché la senatrice avrebbe oltrepassato il limite dei 45 giorni entro i quali gli investimenti dei senatori devono essere dichiarati.

Un errore che però la commissione interna ha ritenuto essere in buona fede, senza che ci siano state delle conseguenze disciplinari. Non è chiaro però per il momento quale sia l’intero ammontare dei Bitcoin detenuti dalla senatrice – che è comunque la hodler più importante del panorama politico americano e non. Un buon segno del nuovo che avanza, anche a livello politico. Tutto questo mentre in Italia si continua a parlare di piramide di bit e di altre ciance che poco hanno a che vedere con il vero mondo delle criptovalute.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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