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Microsoft, Bing ha bloccato oltre 5 milioni di annunci criptovalutari

5 anni fa
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In un report pubblicato poche ore fa Microsoft ha annunciato che il proprio motore di ricerca Bing, altresì integrato con una piattaforma promozionale, avrebbe bloccato più di 5 milioni di annunci legati all’ecosistema criptovalutario nel corso dello scorso anno.

Bing e le criptovalute

Nel report si può notare come Microsoft abbia giustificato tale “censura” a causa dei caratteri di pseudo-anonimità delle criptovalute come Bitcoin: un elemento che – si legge – “ha reso le criptovalute un target primario per truffatori e scammer al fine di defraudare gli utenti finali”. Bing ha dunque chiarito che questa è la stata la ragione per cui ha applicato un ban agli annunci legati alle criptovalute, precisando poi che l’ammontare degli ads bloccati ha superato quota 5 milioni di unità.

Ulteriormente, Bing ha precisato che il proprio sforzo per poter contrastare le frodi sulle nuove tecnologie avrebbe condotto alla chiusura di più 12 mila account pubblicitari Bing.

Ricordiamo in tal proposito che nel mese di maggio dello scorso anno Bing si era unità ad altri giganti del web per poter contrastare i messaggi pubblicitari legati alle criptovalute, facendo all’epoca riferimento al fatto che tali asset non fossero regolamentati e che includessero dei potenziali elevati rischi per i propri utenti.

Facebook, Google e Twitter: la stretta sulle criptovalute

Si noti come prima di Bing, anche Facebook ebbe modo di bloccare gli annunci pubblicitari legati alle criptovalute, e lo stesso fece a poche settimane di distanza Google.

Un’altra presa di posizione piuttosto netta fu assunta da Twitter, che ebbe modo di deliberare un ban sulle pubblicità legate alle ICO e alle vendite di token. Risulta comunque di interesse notare come spesso le posizioni delle aziende sulle criptovalute non riflettano le convinzioni dei loro top manager: l’esempio più lampante è quello del CEO di Twitter e Square, Jack Dorsey, che si è sempre detto sostenitore di Bitcoin, oppure quella di Mark Zuckerberg, che se con Facebook ha tagliato i canali promozionali delle criptovalute, con la sua stessa società non ha escluso progetti nello stesso ecosistema…

Roberto Rossi

Giornalista pubblicista, specializzato in tematiche economiche e valutarie. Appassionato di fintech, è consulente degli investimenti finanziari.

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