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Successo per NFT Eurovision | Raccolti 900.000 dollari

All’asta di beneficienza per l’Ucraina organizzata da Kalush Orchestra vincono le criptovalute. La formazione vincitrice dell’Eurovision 20222 ospiterà a cena lo staff di Whitebit, premio destinato al miglior offerente.

Del contest vi abbiamo dato notizia qualche giorno fa, sottolineando come la band avesse promesso un regalo extra, se l’offerta vincitrice fosse stata piazzata in criptovalute. Così è stato, con Whitebit che utilizzando Ethereum si porta a casa anche un microfono di cristallo.

Questo è segno anche della forza di Ethereum in relazione al settore. Una forza sulla quale potremo puntare con Capital.comvai qui per ottenere il conto di prova gratis con capitale virtuale SENZA LIMITI – intermediario che ci offre il top per investire in modo professionale sul mondo delle cripto, con 140+ asset a listino.

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Un successo l’asta NFT Eurovision

Anche se i suoi proventi verranno destinati all’acquisto di droni militari, dettaglio che preso fuori dal contesto potrebbe suscitare qualche prurito negli animi di chi è allergico al piombo, l’iniziativa di beneficienza indetta dalla band ucraina ha riscosso un tangibile successo.

Eurovision - 900.000$ raccolti tramite NFT per ucraina
Le donazioni la prossima frontiera dei NFT?

Il vincitore dell’asta è Whitebit, un exchange che qualche tempo addietro aveva fatto parlare di sé con la quotazione di Shiba Inu sulla sua piattaforma. Il team del cripto-operatore ha messo insieme 500 Ethereum, corrispondenti a circa 900.000 dollari aggiudicandosi così la gara, in uno show condotto dal presentatore televisivo ucraino Serhiy Prytula.

Emblematico il commento di un utente, un uomo qualunque al quale non possiamo attribuire crediti, ma che con estrema lucidità e prezioso dono della sintesi, ci regala dalla rete un’algida fotografia del momento che stiamo vivendo.

Questo denaro dovrebbe andare ai poveri e ai bisognosi invece che verso uno strumento di morte e distruzione. Tutti rivendicano il terreno morale più elevato, ahimè, nessuno può raggiungerlo.

Ucraina, notizie dal fronte: ancora un exchange in prima fila

La notizia, con tutti i distinguo del caso che ci è sembrato giusto proporre, ci fa riflettere ancora una volta sulle posizioni prese dagli exchange circa il conflitto che sta sconvolgendo i nostri vicini di casa.

Il teatro di guerra in scena alle porte dell’Europa sembra non voler tirare la corda del sipario. La comunità occidentale continua a finanziare la resistenza ucraina con l’invio di armi e soldi. Una consistente fetta di finanziamenti arriva proprio dagli operatori di scambio come Whitebit, che per l’occasione porta a casa cena, microfono e una discreta parata di visibilità.

Sull’altare della beneficienza, la partita mediatica con gli altri exchange si trasforma così in guerra aperta, se dovessimo snocciolare i calibri con cui gli operatori si sfidano su questo drammatico terreno. Whitebit a dirla tutta non è un colosso del settore, nonostante si presenti come “The Largest European Crypto Exchange”, ma sprezzante del pericolo va a sfidare per l’occasione i grandi.

Binance si fa largo con bordate da 2,5 milioni e 10 milioni, tanto per citarne qualcuna; Crypto.com schiera l’artiglieria mediatica e anche una criptovaluta come Algorand, nel suo piccolo, manda avanti la fanteria per raccogliere donazioni in favore della popolazione ucraina.

La band, i Kalush Orchestra, ringrazia su Facebook:

“Ragazzi siete fantastici. Apprezziamo ognuno di voi che ha donato a questa asta e un ringraziamento speciale al team Whitebit che ha acquistato il trofeo per $ 900.000 e che ora sono i legittimi proprietari del nostro trofeo.”

E così, la popolazione oppressa può continuare a sperare in un futuro migliore, grazie anche ai droni nuovi di pacca che sorveglieranno il paese dall’alto. Mezzi di guerra finanziati con la musica. Non vi suona un po’ come la *cavalcata delle valchirie** di Apocalypse Now?

Lungi da sterili quanto gratuite polemiche, apprezziamo l’ennesima dimostrazione di impegno da parte del mondo cripto verso cause umanitarie. Sperando presto di non dover dare più notizie del genere.

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