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JP Morgan: bomba sul mondo crypto! | È tutta spazzatura, tranne…

2 anni fa
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Tanto di quello che c’è oggi nel mercato cripto è spazzatura. Un’opinione diffusa tra gli specialisti e, a quanto, pare, anche ai piani alti della finanza. A parlare è infatti JP Morgan, che si è così espressa per bocca dei suoi analisti. Un’opinione, come vedremo, intelligente e interessante, che a nostro avviso dovrebbe dare da pensare soprattutto a chi è a caccia di chimere.

Chimere che in bear market sono addirittura più pericolose, con questa fase alternata del mercato che dovrebbe trasformarsi anche in momento per studiare, per capire cosa abbiamo davanti e muoverci, se siamo investitori, come fanno i più bravi, ovvero quelli che operano ai piani più alti del mondo finanziario. Non che JP Morgan abbia per forza sempre ragione, ma in molte delle sue comunicazioni agli investitori ci sono ragioni da vendere.

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JP Morgan: ancora tanta spazzatura nel mondo cripto

L’intuizione di JP Morgan è in realtà corretta: nonostante il mercato in forte calo abbia fatto man bassa di progetti poco solidi e ne abbia visti sparire in buon numero, c’è ancora da stare in guardia sulle nostre scelte di investimento. Certo, non ci si riferisce a Bitcoin o se vogliamo ad Ethereum e ai maggiori progetti per capitalizzazione e anche per utilizzo. È tra le mid e small cap che dobbiamo guardare in cerca di imputati. Certo: l’opinione di JP Morgan è di quelle forti, perché addirittura si parla della larga parte del settore, ma è un buon punto di partenza per fare qualche considerazione.

A parlare è Umar Faroow, che è CEO della divisione blockchain del gruppo, che indica come una dozzina i progetti che hanno un senso e che potranno avere un futuro. Un’opinione forse troppo forte, ma che racconta una realtà simile all’ultima crisi tra 2017 e 2018.

  • Tanti progetti non sopravviveranno

E continueranno in una lenta perdita di capitalizzazione fino a quando non saranno pressoché dimenticati. Basterebbe guardare ad una vecchia classifica di capitalizzazione pre 2018 per rendersi conto di quanto anche progetti con capitalizzazione comunque importante possano finire nel dimenticatoio.

Al massimo una dozzina di bouni progett
  • Se si punta sul solido, possiamo dormire sonni tranquilli

Noi proviamo a far capire come ragioniamo anche dando l’esempio. Il nostro crypto portafoglio di acquisti è pubblico e può essere consultato da chiunque in qualunque momento. Questo è un passo in avanti, almeno a nostro avviso, verso un approccio che abbia un minimo di senso in un settore dove di occasioni che non sono tali continuano a presentarsene.

  • Mai rincorrere gain irrealistici

Che possono anche essere una realtà quando il mercato ha il vento in poppa, ma che rischiano poi di fare crack alla prima difficoltà. Ne abbiamo avuto ampiamente riprova già nella fase calante del 2022, e potrebbero esserci altre lezioni piuttosto amere per chi non si era preparato a sufficienza.

Forse una dozzina sono troppo pochi, ma è un’avvertenza della quale tenere conto

Forse parlare di una dozzina di progetti validi e definire il resto spazzatura è troppo forte come opinione ed è stata diffusa da un personaggio comunque importante come Umar Farooq anche per guadagnarsi spazio su più testate possibile.

Rimane però di importante il ragionamento di base, che dovremmo cercare di fare nostro anche alla fine di non diventare quelli con il proverbiale cerino in mano. Il bear market e i tanti casi di fallimento da Terra Luna a Celsius, passando per 3AC e per tanti altri operatori strutturati avrebbero dovuto insegnarci, se ce ne fosse il bisogno, che di pasti gratis non possiamo farne anche nel mondo cripto. E che lo studio e la razionalità sono due aspetti fondamentali per chi vuole navigare questo mare con successo. Tanto quando i venti sono favorevoli, quanto quando in realtà c’è tempesta.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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