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Corea: comitato etico sui metaverse | Ecco cosa vuole fare Seul


Il Ministero della Scienza e del settore ICT sudcoreano sta lavorando a un piano di regolamentazione etica da applicare su metaverse. Al centro delle discussioni i delicati temi di prosperità sostenibile, sicurezza dei dati e identità digitale.

Il programma ministeriale coinvolge aziende del settore, sviluppatori e professionisti nel campo del sociale per stilare un vademecum che farà da guida ad usi virtuosi del metaverso. I lavori dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno, con le autorità impegnate in prima linea per difendere i diritti di minori e di tutti quei soggetti più a rischio di truffe, abusi e violazioni dei diritti umani.

Una mossa che fa intendere come in realtà in Corea si guardi molto da vicino a questa realtà, buon segnale per il suo sviluppo futuro e per quello che potranno fare i progetti già con un certo seguito. Progetti che possiamo trovare tutti su Capital.comvai qui per ottenere un conto di prova gratuito con il meglio del mercato cripto e CAPITALE DI PROVA INFINITO – intermediario che ci permette di investire su 140+ crypto progetti, molti dei quali legati proprio al mondo dei metaverse.

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La Corea del Sud vuole vederci chiaro

La Corea del Sud per il sociale: anche il metaverso è stato teatro di cyberbullismo e molestie, persino a sfondo sessuale. Il fatto in sé non dovrebbe rappresentare uno scandalo, dato che ogni rappresentazione del sociale, reale o virtuale che sia, presta il fianco a potenziali illeciti da parte di malintenzionati.

comitato etico specifico
Con un comitato specifico

Non dovrebbe essere la tecnologia in questione a finire sotto i riflettori, quanto piuttosto la consapevolezza di opportunità e rischi che il suo utilizzo riserva. Una riflessione preliminare necessaria, perché fin troppo spesso le applicazioni derivate dalla blockchain finiscono gratuitamente nell’occhio -strumentale- del ciclone.

Il succo del doveroso incipit non è materia oscura per le donne e gli uomini che fanno capo al Ministry of Science and ICT (MSIT), organismo governativo che in Corea del Sud sta lavorando a un codice di condotta volto a massimizzare la sicurezza degli utenti alle prese col metaverse.

Il team di lavoro ha individuato tre valori cardine sui quali fondare nuovi paradigmi per una fruizione sicura di tale tecnologia: prosperità sostenibile, sicurezza dei dati e identità digitale. Punti fermi attorno al quale verterà il forum tra aziende, sviluppatori, organismi governativi ed esperti del sociale, i cui lavori dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno in corso.

Come si sta procedendo?

Gli esperti chiamati a raccolta dai vertici del Sejong Finance Center, dove ha sede il MSIT, si concentreranno su privacy, autonomia, protezione dei dati, equità sociale, responsabilità e inclusione. Un progetto articolato e aderente allo status quo, data l’esponenziale diffusione di NFT che sempre più spesso escono dal metaverso per finire nelle aule di tribunale.

Un approccio lucido, in grado di guardare in faccia alla realtà e che inquadra il benessere degli utenti come obiettivo primario. Un’azione lungimirante che di certo tiene conto delle potenzialità ma anche dei rischi intrinsechi di tale tecnologia. Il tutto, in un Paese che non manca di dimostrare un atteggiamento positivo nei confronti di Bitcoin e criptovalute.

La Corea del Sud torna così tra le nostre news dopo aver confermato di essere terra d’elezione per l’intero comparto con l’annuncio di nuovi exchange, che saranno lanciati da importanti operatori locali.

E a proposito di exchange, tra quelli di vecchia data c’è chi è pronto a fare affari d’oro in Corea, con Crypto.com impegnato in acquisizioni e investimenti piazzati ad arte nel momento giusto, e nel posto giusto. Condizioni favorevoli anche grazie agli sforzi delle autorità centrali, che dimostrano di avere qualcosa da insegnare ai loro omologhi europei.

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