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Metaverse: Jack Daniel’s vuole investirci! | Ecco i primi marchi registrati

2 anni fa
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Jack Daniel’s entrerà nel metaverse con il suo marchio e con una collezione NFT che si preannuncia interessante per amanti di whisky e appassionati di criptovalute. Giudizio positivo dato sulla carta, data la popolarità del brand, perché siamo solo agli albori dell’operazione.

È l’ormai celebre Mike Kondoudis a spoilerare le intenzioni del produttore di whisky forse più famoso al mondo. Jack Daniel’s lancerà collezionabili digitali a suo nome, prodotti virtuali, merchandising e una non meglio precisata forma di wallet.

Anche Jack Daniel’s dunque pronto ad entrare in questo colorato e ricco mondo. Un mondo sul quale possiamo investire anche con eToro vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con strumenti di analisi avanzati – intermediario che anche nel settore dei metaverse offre il top delle criptovalute, con i migliori token tutti già contenuti nel listino che vanta 78+ cripto.

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Anche Jack Daniel’s nel mondo dei metaverse

Jack Daniel’s entrerà nel metaverse, sta preparando una serie di collezionabili sotto forma di Non Fungile Token, ed ha in serbo crypto piani che intuiamo più ampi di quanto al momento non sia trapelato dalle nostre fonti.

La vicenda merita considerazione, perché siamo di fronte a uno dei brand in assoluto più riconosciuti e riconoscibili al mondo. Jack Daniel’s non è solo un whisky, ma un vero e proprio simbolo di quella cultura e quell’identità a stelle e strisce nelle quali tanti appassionati si identificano, fungendo così da potentissima leva di marketing per tutti quei servizi o prodotti ad essa riconducibili.

Anche Jack Daniel’s vuole la sua parte di blockchain

E il marchio in questione ha fatto delle sue origini, il Tennessee, il minimo comun denominatore di ogni campagna pubblicitaria andata in scena dal 1886, anno della sua fondazione, ad oggi. E oggi la blockchain offre più di uno strumento su cui insistere, per capitalizzare cotanta popolarità.

La prima arma a disposizione delle aziende che intendono parlare al nuovo pubblico risponde al nome di metaverse. Uno spazio virtuale dove traslare brand, prodotti e soprattutto quell’appeal di familiarità che ogni marchio cerca di instaurare con suo pubblico di riferimento.

E se il metaverse è lo scenario di guerra, le munizioni sono necessariamente i NFT, token che rivestono la sacralità del brand e che portano in dote caratteristiche impossibili da ricreare al di fuori di un ecosistema basato su blockchain. Paroloni che tagliando corto alla lunga si trasformano in fatturato.

Monetizzare la leggenda

E fatturato significa soldi, tanti soldi. Lo sanno bene a Dubai, dove l’operazione Metaverse Strategy inizia a muovere i primi, concreti passi, consci del miliardario giro d’affari generato dal metaverse e su cui Stati e aziende intendono mettere le mani.

La voce dev’essere arrivata anche dalle parti di Lynchburg,Tennessee, tanto da spingere i vertici di Jack Daniel’s farsi un viaggetto fino agli uffici di Mike Kondoudis, colui che ormai più che una fonte sta diventando un collega a tutti gli effetti.

E così, l’avvocato specializzato in marchi on chain ci fa sapere per mezzo del solito tweet che Jack Daniel’s ha presentato domanda di brevetto per sfruttare il popolare marchio su metaverse. Nel tweet si legge anche wallet, il che ci porta a pensare a una futura piattaforma più ampia e dalle funzionalità più estese.

Siamo ancora alla fase embrionale del progetto, ma visti gli illustri precedenti nello stesso settore non ci stupiremmo se anche in Tennessee qualcuno stia già facendo un pensierino di stampo collezionistico. Continueremo a seguire gli sviluppi che, siamo certi, non tarderanno a palesarsi.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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