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Il capo di Ripple “sbotta” | “Giochi di potere di SEC” contro il popolo americano

2 anni fa
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È finalmente resa dei conti, almeno sui Social Network. Brad Garlinghouse affida al suo account Twitter un breve ma intenso sfogo riguardante la causa che ormai domina, almeno negli USA, lo spazio dedicato alle discussioni su Ripple. Uno sfogo a ulteriore commento di un suo video già molto duro nei confronti della agency che si occupa di regolare i mercati negli USA.

Abuso di potere, o meglio, una sorta di trono di spade che non avrebbe nulla a che vedere con quanto in realtà dovrebbe fare un’agenzia del governo a tutela della propria popolazione. Per un commento caustico che con ogni probabilità andrà a rinfocolare una polemica dovuta nei confronti del comportamento di SEC non solo verso Ripple, ma verso tanti altri progetti.

Tutto questo con $XRP che aspetta al varco la conclusione della causa, dalla quale potrebbe ottenere una spinta al rialzo. Eventuale spinta sulla quale possiamo investire con Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito che include anche gli algoritmi di INTELLIGENZA ARTIFICIALE – per un intermediario che a listino offre non solo il token di Ripple, ma nel complesso 140+ cripto asset.

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Il leader di Ripple si scaglia contro SEC

Siamo ai ferri corti, anzi cortissimi. Ed è più che comprensibile dato che la causa intentata da SEC contro Ripple presto entrerà nel suo secondo anno di vita. Brad Garlinghouse, che è leader di Ripple Labs, affida Twitter uno sfogo, a nostro avviso ben calibrato, ma che al tempo stesso rende chiara quanta frustrazione sia stata comprensibilmente accumulata.

La mia rabbia è aumentata con lo sviluppo di questa causa. Non ci sono ricorsi, non ci sono conseguenze per chi l’ha messa in piedi. La ricerca di policy da parte di SEC non riguarda “la fedele obbedienza alla legge”. Riguarda il potere. Non c’è rispetto per quelle compagnie colpite e danneggiate da questo approccio. Dovremmo tutti essere arrabbiati. La SEC ha chiaramente dimenticato che il governo è al servizio delle persone.

Uno sfogo breve ma molto intenso, che attacca quella politica di Regulation by Enforcement che troppo a lungo ha dettato le scelte e le azioni di SEC. Scelte e azioni che sono costate milioni di dollari a diversi progetti cripto e che ha già sollevato polveroni anche ai piani alti della politica americana.

Un attacco più che giustificato?

Una questione della quale con ogni probabilità si tornerà a dibattere una volta che ci saremo messi alle spalle la tornata elettorale delle midterm di novembre, periodo della legislatura che vede i top politici degli USA affaccendati nelle campagne elettorali e meno attenti a quanto avviene a livello governativo.

Grande attesa per il termine della causa legale

C’è ovviamente grande attesa per l’eventuale termine della causa, che Garlinghouse stesso ha indicato come probabile entro la metà del prossimo anno. Tutto questo mentre si sta creando una situazione a due velocità per Ripple. Grande successo fuori dagli USA e al contempo impossibilità di sviluppare rapporti commerciali all’interno degli Stati Uniti.

Una causa che è costata molto sia in termini di possibili sviluppi commerciali, sia in termini di quotazioni per $XRP. L’attesa di tutti gli investitori e gli appassionati è per la fine della causa a favore di Ripple, cosa che potrebbe indirizzare il token verso una risalita anche in controtendenza rispetto al resto del mercato cripto, affaccendato in questioni molto complesse dal lato macro.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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