Ancora un progetto contro la contraffazione che sarà basato su blockchain. Secondo quanto riportato dalla testata Crypto-News, il produttore di vini francesi P.Ferraud & Fils utilizzerà un sistema basato su blockchain per garantire l’origine delle sue bottiglie di vino e combattere appunto la contraffazione – soprattutto in lontano oriente – dove questa pratica sembrerebbe maggiormente diffusa.
Il problema, così come definito dalla casa produttrice, è il seguente: molti ristoratori senza scrupoli utilizzano vino scadente per riempire di nuovo le bottiglie a marchio P.Ferraud, nonché altri tipi di vini francesi molto prestigiosi.
Questo comportamento, oltre che a costituire una truffa bella e buona ai danni dei clienti, crea problemi anche alle maggiori cantine mondiali, che si vedono defraudate del guadagno e soprattutto costrette ad assorbire un grosso colpo a livello di credibilità.
Si chiamerà VeChain ed è un progetto appunto basato su blockchain che permetterà a tutti, compresi i consumatori finali, di utilizzare una App che pescherà da blockchain le informazioni necessarie per identificare l’origine della bottiglia.
Si tratterebbe – in questi termini – di un grossissimo passo avanti per i produttori di vino, che sono tra i più colpiti dai fenomeni di sofisticazione, alterazione e contraffazione dei loro prodotti.
Il progetto è già partito dal 2016 e dal 2017 è in fase di test. Oggi è finalmente pronto per essere utilizzato in ambienti produttivi.
P. Ferraud & Fils è dunque – nonostante ci siano progetti simili per la certificazione del vino – la prima azienda vitivinicola a livello mondiale ad utilizzare un sistema del genere.
Nel momento in cui vi scriviamo non è chiaro se il sistema sarà poi disponibile anche per altre etichette, in stile consorzio, o se continuerà a trattarsi di un sistema esclusivo per P. Ferraud.
Blockchain può davvero aiutare l’economia reale molto oltre quanto viene offerto dalle tecnologie tradizionali, anche quando si parla di contraffazione.
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