News

Exchange crypto a rischio | La grande crisi del 2023!

2 anni fa
Condividi

È online il nuovo numero del nostro Magazine, il decimo e per l’occasione abbiamo deciso di affrontare il tema dei temi di cui però in troppo pochi stanno parlando. Con il crollo dei volumi sui mercati crypto viene meno anche la principale fonte di guadagno degli intermediari.

Una situazione che è peggiorata rapidamente da aprile per poi rendersi ancora più insostenibile a maggio, dopo che i primi tre mesi del 2023 avevano invece fatto tirare un sospiro di sollievo.

Gli exchange principali, anticipando la situazione, si erano in realtà mossi per tempo, e alcuni di questi hanno anche fonti alternative di guadagno per sostenere un eventualmente lungo periodo di bassi volumi. Ma cosa rischiano gli altri? E in quanti rischiano?

Ultimo numero magazine Ultimo numero magazine
Clicca qui per leggere l’ultimo numero del magazine

Una situazione preoccupante per gli exchange

I dati sono visibili a tutti, ma in pochi si prendono la briga di metterli insieme e di ricavare un quadro sugli exchange e sul loro stato di salute. La situazione, direbbe qualcuno, è quella che è.

  • Volumi mai così bassi dal 2020

Se dovessimo eliminare i volumi generati – in modo effimero – dal mondo dei meme token, avremmo i dati peggiori dal 2020 a questa parte. Si sarebbe pertanto tornati a una sorta di anno zero, con i fasti del 2021 e di parte del 2022 che sono ormai un lontanissimo ricordo.

  • Pesano gli istituzionali, ma non solo

Parte della riduzione – importante – di volumi deriva dall’abbandono del mercato di diversi market maker e dal buco – mai riempito – del duo FTX/Alameda. Tuttavia, secondo i dati di cui siamo in possesso, mancano anche e soprattutto i volumi dei piccoli investitori retail, investitori che sono poi la fonte principale di introiti per i grandi exchange (e anche peri piccoli).

  • Fondamentali i business collaterali

Dalla custodia alla gestione degli stablecoin, gli exchange che si trovano nel miglior stato di salute hanno fondamenta solide non sugli scambi, ma sui servizi accessori. Abbiamo analizzato gli introiti di Coinbase, gli unici pubblici – e abbiamo tratto delle conclusioni che ti aiuteranno a muoverti sul mercato senza troppi problemi.

Una crisi che riporta il settore al 2020
  • Il futuro degli exchange

Dall’assalto degli exchange decentralizzati come Uniswap fino ai volumi ancora importanti del CME di Chicago – la più importante delle borse per derivati al mondo – qualcuno si sta accasando altrove. E la cosa potrebbe essere un’ulteriore cattiva notizia per il mondo degli exchange centralizzati.

Ne resterà soltanto uno? No, anche se…

È probabile che assisteremo a qualche altra chiusura tra i medi e piccoli e che il mercato tenderà a concentrarsi su quegli exchange che riusciranno a superare una fase di mercato che ha steso già diversi concorrenti.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi richiesti sono contrassegnati*

Articoli Recenti

Gracy Chen, conferma a Criptovaluta.it®: BlackRock forza per settore crypto e Bitcoin!

Gracy Chen conferma a Criptovaluta.it: "Non c'è concorrenza, ma collaborazione, TradFi e exchange all'incrocio!".

da

Bitcoin si impone come asset rifugio | PERDE CHI RESTA FUORI!

Bitcoin traina il mercato crypto con nuovi massimi, mentre incertezze macroeconomiche geopolitiche ne rafforzano…

da

Ethereum a 15.000$ entro fine anno: previsione SHOCK del fondo

Bull run in arrivo su Ethereum? Parla un gestore che ha interessi in ballo

da

PumpFun: Cos’è e come FUNZIONA la piattaforma trading di memecoin – GUIDA semplice

Tutto quello che devi sapere su PumpFun. Attenzione: la compravendita di memecoin è una…

da

La crypto fallita fa +20%. Rumors su liberazione di SBF sono veri?

Sam Bankman-Fried sarà liberato? I rumors mandano questa crypto nello spazio!

da

Il Regno Unito vuole vendere 61.000 Bitcoin: il bis di una scelta disastrosa?

Il Regno Unito sta vendendo 61.000 Bitcoin. Una scelta folle o corretta?

da