Ci risiamo: nonostante non si tratti di una notizia che riguarda il token FTT, questo fa un balzo in avanti, poi corregge e innesca di nuovo una speculazione che vale doppio in una fase di mercato così complicata e con volumi così bassi. Cos’è successo dalle parti del vecchio token legato al mondo di FTX, l’exchange fallito con il botto?
È arrivata una proposta, piuttosto articolata, di un rilancio della versione dotcom dell’exchange, ovvero quella internazionale. Una proposta articolata ma che è ancora – come si suol dire – in alto mare e che non riguarderà in alcun modo chi detiene $FTT, come scritto a chiare lettere. Tuttavia tanto è bastato per far ripartire gli stati di eccitazione di chi cerca disperatamente del movimento sui mercati crypto.
Il progetto di rilancio è firmato dal nuovo CEO del gruppo, che sta accompagnando l’exchange verso un fallimento controllato e con l’obiettivo di ristorare per quanto possibile chi vanta crediti importanti verso l’exchange.
Dipende dall’ottimismo di chi ha letto il documento pubblicato dalla nuova dirigenza – dove si parla della possibilità che almeno una parte dei creditori si riorganizzino e che invece di ottenere parte di quanto recuperato dal Chapter 11 accettino quote del nuovo exchange.
Un exchange che non opererà negli Stati Uniti e che non sarà collegato in alcun modo a $FTT, il token che è stato al centro dello spettacolare e catastrofico crash che ha pesato, in modo importante, anche sul mercato Bitcoin e crypto.
La decisione comunque rimarrà in capo ai creditori – che poi sono gli utenti della versione internazionale. E quindi si tratterà di un processo lungo, dall’esito incerto e che mal si sposa con quanto è stato scritto altrove, dove si parla di un reboot dell’exchange quasi certo.
C’è poi da parlare di quanto stiano facendo gli speculatori in queste ore: nel piano di rilancio non ci sono collegamenti con $FTT, che è da considerarsi come token più che morto e non come materiale né da investimento né da speculazione.
Tuttavia, come accaduto in passato, anche con questa ultima notizia abbiamo assistito ad un balzo importante del valore di $FTT, poi quasi completamente rientrato.
$BALD è uno dei più recenti scam che sono riusciti ad avere una certa diffusione. Secondo diverse indagini alcuni dei wallet coinvolti avrebbero dei collegamenti con Alameda e secondo i più fantasiosi – che sono arrivati anche ad analizzare il modo di scrivere del leader di BALD con quello di SBF, dietro potrebbe esserci proprio Sam Bankman-Fried, che attende a casa e dietro pagamento di cauzione il processo.
Almeno quanto è stato riportato dalle corti però, SBF non dovrebbe avere libero accesso ad internet e avrebbe dovuto consegnare una lista di siti che frequenta – che sono gli unici che gli è permesso navigare.
Il suo accesso ad internet dovrebbe essere pertanto limitato a sufficienza dal non permettergli di imbarcarsi in certe imprese. In aggiunta, anche l’hardware che ha a disposizione è posto sotto controllo. Rimane la possibilità, questa forse più concreta, che ci sia qualcuno con legami con la vecchia dirigenza? Staremo a vedere. Non è la prima volta che SBF e il suo cerchio magico vengono associati a progetti estemporanei – spesso con lo scopo di truffa.
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