Le società extra-europee potranno fornire servizi ai clienti europei, anche dopo l’entrata in vigore del MiCA. Sulla questione ESMA, che è l’authority che si occupa del mercato dei titoli e degli intermediari, ha pubblicato nella giornata di ieri un approfondimento in attesa di commenti. Prevale il buon senso, almeno in termini di cosa sarà possibile fare e cosa non sarà possibile fare.
Accantonata la possibilità di escludere completamente rapporti tra cittadini UE e società che non vi sono registrate, si parla di possibilità di intrattenere rapporti commerciali a patto che non ci siano stati inviti di alcun tipo da parte della piattaforma.
In altre parole, dovrà essere il cliente – in assoluta autonomia – ad avviare il rapporto commerciale. Una situazione comunque potenzialmente complicata sotto il profilo legale, che potrai venire a discutere anche sul nostro canale Telegram – insieme alla nostra redazione e a migliaia di nostri lettori, nella community che cresce più rapidamente in Italia.
La distinzione di base rimane quella tra operatori regolarmente registrati in Unione Europea e dotati delle relative licenze e quelli che invece continueranno a operare offshore, per dirla in gergo tecnico.
Per tutti gli exchange che vorranno offrire i propri servizi ai clienti europei pur non avendo sede e senza avere licenza ci saranno due punti principali da tenere in considerazione:
L’eventuale cliente residente in Europa dovrà attivarsi per aprire un account senza essere stato invitato appunto dall’exchange. Saranno proibite pertanto promozioni, pubblicità e qualunque altro tipo di attività volta a raccogliere clienti in Europa.
Non si potrà sfruttare questa esenzione per aggirare le regole del MiCA, almeno secondo le linee guida fissate ad ESMA e che ora però saranno oggetto anche di discussione di carattere pubblico, con la possibilità di inviare commenti.
C’è poi apertura per la discussione sulla definizione, in termini finanziari, di alcune tipologie di criptovalute. Tra MiCA e MiFID II si dovrà trovare una quadra che, secondo ESMA, dovrà evitare di trattare ugualmente prodotti che sono diversi ed evitare al tempo stesso un’eccessiva frammentazione delle regole.
Sarà una questione complicata, in divenire e che è aperta per il momento a diversi scenari. Vedremo cosa ne verrà fuori dopo i commenti e quali saranno le linee guida definitive dell’authority europea.
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