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Bitcoin e Monero “sempre più usati dai pedofili”- Il duro attacco della senatrice USA al mondo crypto

Un altro attacco duro e diretto della senatrice Warren a Bitcoin, Monero e crypto. Ora c'entrano i pedofili
2 settimane fa
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Che non fosse una grande amica del comparto crypto e Bitcoin, non dovrebbe essere ormai un mistero per nessuno. Torniamo a parlare di Elizabeth Warren, senatrice degli Stati Uniti d’America, che insieme al collega Bill Cassidy ha inviato una lettera accorata al procuratore generale Merrick Garland, al segretario della Sicurezza Nazionale e al Dipartimento della giustizia. Ancora una volta per parlare di crypto e Bitcoin, ancora una volta per attaccare frontalmente il comparto.

Questa volta il tema sarebbe quello dell’utilizzo delle criptovalute per il pagamento di materiale pedopornografico, utilizzo che secondo quanto scrivono i due senatori degli Stati Uniti sarebbe in forte crescita.

A sostegno di tale tesi, ci sarebbe un report di Chainanalysis, che è stato pubblicato lo scorso 11 gennaio. E che siamo andati a ritrovare e a leggere per vedere se ci sia effettivamente scritto quanto la senatrice della crociata anti-crypto sostiene nella sua lettera.

Criptovalute e Bitcoin nel peggiore dei gironi infernali?

La lettera della senatrice Elizabeth Warren è di quelle al vetriolo contro l’industria crypto. E di mezzo ci sono reati che non sono semplici reati, ma i comportamenti che la generalità delle persone ritiene tra i più ripugnanti.

Ci sono scoperte profondamente preoccupanti che rivelano l’ordine di grandezza dell’utilizzo delle criptovalute come sistema di pagamento preferito da chi compie atti di abusi sui bambini. […] L’utilizzo delle criptovalute nei traffici illeciti di materiale pedo-pornografico sembrerebbe essere in aumento.

Elizabeth Warren, Senatrice degli Stati Uniti d’America

A sostegno di questa tesi c’è un approfondimento di Chainalysis, che puoi leggere qui e che in realtà cita come base del ragionamento una ricerca della Internet Watch Foundation, associazione con sede in Inghilterra, a Cambridge, che si occupa proprio di protezione delle vittime di questi orrendi reati.

Un report certamente interessante, e per quanto condotto su una base piuttosto ridotta, preoccupante, che però è lontano da quanto afferma la senatrice. Una parte rilevante dell’analisi condivisa dalla senatrice e da Chainalysis riguarda inoltre Monero, insieme a altri sistemi di offuscamento.

Di dati che però sembrerebbero smentire l’ondata in crescita segnalata dalla senatrice ce ne sono diversi, su tutti la riduzione importante di valore medio di ciascuna transazione.

  • Più Bitcoin che Monero

Tra le altre cose il riferimento a criptovalute più orientate alla privacy come Monero è relativamente fiacco. Più avanti nel report si cita come sarebbe ancora Bitcoin il più utilizzato, con Monero che sarebbe maggiormente utilizzato per riciclare i proventi.

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Una leva per proporre norme più dure in termini di anti-riciclaggio

I nostri lettori più attenti troveranno però forse curioso il timing della lettera. Soltanto un paio di giorni fa è partito l’assalto del Dipartimento di Giustizia a Samourai, wallet colpevole di integrare diversi sistemi di tutela della privacy degli utenti e per recuperarla sulle loro transazioni.

Un momento topico per la discussione su Bitcoin e criptovalute, con un’azione inaspettata e che ha sollevato proteste e polemiche anche tra chi non è esattamente appassionato di criptovalute.

Peccato che il report dica qualcosa di più articolato

Prima di chiudere, andrà anche sottolineato come proprio in apertura del report in realtà si dica qualcosa di diverso e di più articolato:

Nel complesso, i nostri dati suggeriscono che mentre le dimensioni del mercato della pedopornografia su base crypto sono diminuite, la sofisticazione dei venditori e la loro resilienza verso la chiusura è cresciuta.

Dal report di IWF

In breve: si traffica meno (per fortuna), ma chi traffica utilizzando certi sistemi sembrerebbe capace di resistere online più a lungo di chi non lo fa. Qualcosa da discutere? Certamente sì. Ma siamo a anni luce di distanza da quanto affermato dalla senatrice nella sua lettera.

Ed è anche curioso, almeno per chi è lontano da certe logiche, che qualcosa di così turpe (e almeno in parte manipolato) sia stato poi utilizzato, nella seconda parte della lettera, per pubblicizzare le proposte di legge della stessa Elizabeth Warren.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Muoiono anche un 3-4 gatti per transazione mi sembra. Un vero schifo.
    Mentre con la fiat ogni tot transazioni trovano casa a 10 gatti. I cats credits.

    Cancella risposta

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  • poverina, ormai mi fa quasi pena questa invertebrata

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  • E' storicamente provato che il fenomeno della pedofilia e della criminalità in generale è nato nel 2009..
    Vero?
    Mi state dicendo che c'era anche prima?
    Mi state dicendo che venivano usate le valute fiat per la criminalità?
    E che vengono usate tutt'ora anche quelle?
    E come mai questa senatrice e gli ipocriti come lei non hanno mai chiesto il ban del dollaro, dell'euro, della lira ecc ecc?
    La loro connivenza con i banchieri è talmente lampante..
    Sti parassiti quando si guardano allo specchio dovrebbero vomitare e vergognarsi di consumare ossigeno

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