Shock da Vanguard. Chi non segue i mercati finanziari e il pettegolezzo che li pervade non avrà dato molta importanza alla notizia che è arrivata nella tarda serata di ieri. Il più grande gestori di fondi al mondo ha infatti nominato il nuovo CEO, cosa dovuta data la volontà di quello attuale, Mortimer J. Buckley, di godersi del meritato riposo.
È una notizia però importante da almeno due angoli: il primo è più statistico. È la prima volta infatti che Vanguard nomina un CEO esterno e non interno. La nomina è infatti a favore di Samil Ramji, che era in forza a BlackRock. La seconda interesserà di più i bitcoiner e in generale gli appassionati di criptovalute.
Il nuovo CEO infatti è storicamente pro-Bitcoin e pro-crypto. E questo è un cambiamento di enorme importanza per Vanguard, società che invece non permette per il momento neanche di acquistare gli ETF su Bitcoin di altri gestori.
È un’autentica rivoluzione quella in corso da Vanguard, il più importante (e conservatore in senso finanziario) dei gestori di asset negli USA. Il gruppo ha infatti nominato il suo nuovo CEO: sarà Samil Ramji, che arriva da BlackRock e che ha una storia personale di estrema apertura verso Bitcoin.
Si tratta di un cambio di marcia importante per Vanguard, che fino ad oggi ha vietato ai propri clienti di accedere agli ETF Bitcoin Spot tramite i suoi prodotti di gestione e tramite le sue piattaforme.
Vanguard non ha inoltre mai lanciato un ETF su Bitcoin, con l’ormai dimissionario CEO, Mortimer J. Buckley, che ha pubblicamente attaccato $BTC più volte, ritenendolo non degno dei clienti di Vanguard e comunque un asset puramente speculativo e che non ha cittadinanza in prodotti di risparmio di lungo periodo.
Probabilmente sul breve molto poco. Non crediamo che Vanguard decida per il tentativo di recuperare un treno che è già passato e che sta fruttando alla rivale di sempre, BlackRock, delle commissioni corpose.
Potrebbero però iniziare a muoversi qualcosa nel senso di aprire ai prodotti che hanno come sottostante Bitcoin, che tra le altre cose (vedi Grayscale prima della conversione) erano disponibili sulle piattaforme offerte da Vanguard.
In breve: potrebbe chiudersi qui la guerra di Vanguard a Bitcoin. E dato che parliamo del primo gestore al mondo per capitali, potrebbe essere una buona notizia per Bitcoin. E per il suo stautus a Wall Street. Che per carità, non interesserà proprio tutti.
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Più che guerra fra Vanguard e Bitcoin si tratta di una guerra fra Vanguard e molti dei suoi numerosi clienti che hanno minacciato di andarsene qualora non venissero introdotti prodotti con sottostante Bitcoin comunque la vera guerra la stanno facendo i poteri della finanza tradizionale contro il popolo per far si che non cambi nulla e tutti i problemi ricadano su di esso. Bitcoin è ancora poco conosciuto ma la possibilità che venga adottato come sistema di pagamento alternativo alle fiat è in continua crescita ed è per questo che molti addetti ai lavori prevedano un aumento significativo del suo valore in futuro. Intanto i vari politici di turno invece di risolvere i problemi ne creano sempre di nuovi.