La Task Force Crypto della Casa Bianca ha pubblicato ieri, 30 luglio, il primo report sul mondo delle criptovalute. Un documento carico di aspettative, carico di contenuti (sono ben 166 pagine) e che apre una nuova stagione per gli asset digitali negli Stati Uniti.
Si parla anche delle riserve Bitcoin – che però deludono gli hooligan che avrebbero voluto un impegno immediato degli Stati Uniti. Non ci sarà – almeno per adesso – e al contrario sembra che di passi avanti sembra se ne siano fatti davvero pochi. Non è l’unica questione centrale nel rapporto – nuovo e proficuo per il momento – tra mondo crypto e amministrazione USA.
Un lungo documento sul mondo crypto e Bitcoin
Negli annali verrà registrata una delle pubblicazioni politiche più lunghe di sempre a tema crypto. Sono 166 pagine relativamente dense di contenuti e che affrontano diversi capisaldi della nuova amministrazione USA a tema crypto.
- Diritto per privati e business di utilizzare crypto
E di detenerle per scopi legali. Una proposizione nettamente diversa dagli atteggiamenti della precedente amministrazione. Indicazioni per il Congresso affinché si creino regole e principi che consentano a tali diritti di difendersi anche dall’azione delle agenzie federali.
- Mercati crypto
Richiesta formale ai regolatori di iniziare a lavorare per un mercato degli asset digitali negli USA che sia il più liquido e profondo al mondo.
- Stop a ChokePoint 2.0
È il nome sotto la quale è finita l’intera operazione di attacco a banche e istituti che intrattenevano rapporti con gli intermediari crypto e con i progetti che gestiscono asset digitali. Nel documento il riferimento è chiaro a pratiche della precedente amministrazione.
- Apertura a Stablecoin
Che il documento definisce come:
La prossima ondata di innovazione nei pagamenti
Viene chiesto al Congresso di favorirne l’adozione, anche per favorire la dominance del dollaro nell’era digitale.
- Strumenti per le forze dell’ordine
Alle forze di polizia, dice il documento, devono essere garantiti strumenti per combattere il crimine crypto, che però non devono essere utilizzati contro attività legali.
- Tasse: dovrebbero riconoscere le caratteristiche uniche del mondo degli asset digitali
Con la richiesta a IRS di emettere delle linee guida in grado di rendere più chiari certi obblighi in capo ad aziende e cittadinanza.
Poco o nulla sulla riserva strategica in Bitcoin
La grande delusione che ha pervaso i social network arriva dalla sezione dedicata alla riserva strategica in Bitcoin. In realtà non ci sono stati passi avanti, perché si ripetono quelli che sono i principi già affermati a gennaio, in occasione della creazione della task force.
- Riserva in Bitcoin e riserva in crypto saranno amministrate dal Tesoro USA, che creerà un ufficio apposito per la gestione degli account;
- Saranno rimpinguate, le riserve, utilizzando Bitcoin e Crypto sequestrati e che sono già in possesso del governo federale degli Stati Uniti d’America.
- Quanto dovuto in compensazione per le vittime di reati, sarà comunque trasferito alle stesse;
- In via generale la riserva non sarà venduta;
- Tesoro e Commercio stabiliranno delle strategie che potrebbero essere utilizzate per acquisire Bitcoin, senza che questo pesi sul bilancio nazionale.
In poche parole nulla di nuovo rispetto a quanto avevamo già letto in gennaio, segnale che lo studio di modalità neutre per il bilancio per acquisire Bitcoin in realtà non ce ne sono, almeno di facili.
Nessuna menzione di quali crypto specifiche…
Non c’è inoltre alcuna menzione delle crypto che saranno inserite nella seconda riserva, quella che viene chiamata digital stockpile.
Questo nonostante in passato Trump abbia affermato pubblicamente l’interesse per XRP di Ripple, nonché per ADA di Cardano e anche per Solana.
Un messaggio diffuso via Truth dietro il quale si nascondeva una storia di lobby delle più classiche. Per sapere come andrà a finire dovremo pazientare ancora un po’.
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