Ethereum continua a correre e lo fa nel migliore dei modi, andando a rompere con decisione la soglia psicologica dei $4.000 su time frame settimanale, e portando il sentiment degli investitori ad un livello di ottimismo che non si vedeva dall’ultimo bull market del 2021. Ora in questo momento la seconda moneta sembra si stia consolidando intorno ai $4.200, sondando il terreno per un’altra leg up in direzione massimi storici.
Arrivati a questo punto cerchiamo di fare il punto della situazione, e di capire quali meccanismi speculativi siano in atto su ETH. Sappiamo che una grossa spinta è arrivata direttamente da Wall Street, tra inflow di ETF e società quotate che eseguono acquisti strategici, ma come si traduce questo dato dalla lente dell’analisi on-chain? Solo gli istituzionali partecipano al rally? Tutti i dettagli in questo articolo.
Ethereum: open interest dei derivati alle stelle
Il primo dato che merita di essere menzionato e che spiega in parte cosa si stia verificando su Ethereum (ETH) è il continuo incremento dell’open interest nelle borse dei derivati. Sia per quanto riguarda i perpetual futures, che per le opzioni, da fine luglio in poi sono stati aggiornati più volte i massimi delle rispettive metriche.
Complessivamente circa $46,5 miliardi sono attualmente in gioco su questi mercati, di cui oltre $32,5 miliardi solo sui futures. L’andamento dell’open interest segue perfettamente la price action di ETH, con gli investitori che aumentano l’esposizione mano a mano che i prezzi salgono.
Questo è un primo segnale di rinnovato interesse da parte dei traders, che sembrano voler alzare la lancetta del rischio. Ci spiega inoltre come la partita si stia giocando per lo più tramite strumenti più “complessi” rispetto ai mercati spot, con posizionamenti strutturati e possibile strategie miste che includono leverage, hedging e operazioni orientate a trarre vantaggio dall’aumento della volatilità.

Gli istituzionali partecipano al rally di ETH con vigore
Da sottolineare come in questo contesto, gli investitori istituzionali giocano un ruolo fondamentale, essendo tra i più attivi e partecipi durante le ultime settimane bullish di Ethereum. Lo capiamo, oltre che dai numeri mostruosi degli ETF e delle società quotate al Nasdaq, anche grazie all’andamento dell’open interest al CME di Chicago, che viene conteggiato a parte rispetto alla metrica che abbiamo appena visto.
Qui il boom è ancora più evidente, in particolare se rapportato al valore aperto osservato durante il ciclo del 2021. Già da novembre 2024 abbiamo visto un primo assaggio da parte degli operatori professionali, culminato di recente con uno spike incredibile a 2 milioni di ETH, pari a $8,4 miliardi.

Come interpretare questi dati? Semplicemente, c’è una componente di attori interessati a trovare esposizione su Ethereum, che tendenzialmente appaiono meno suscettibili rispetto ai retail, e che quindi potrebbero rimanere “allocati” in un’ottica di medio/lungo termine.
Non è di per sé una rassicurazione sul fatto che queste posizioni potrebbero saltare o essere tagliate in futuro, visto che tecnicamente può avvenire da un momento all’altro. Ad ogni modo è comunque un buon segnale di fiducia strutturale nel trend in atto, che ci spinge a pensare ad un target di prezzo più elevato.
Ethereum ha ancora molto spazio: non c’è eccesso di leverage
Ora, vogliamo essere chiari con voi che ci leggete: dopo un salita del 200% dal bottom di aprile, possiamo aspettarci che qualcuno decida di prendere profitto su Ethereum (chiaramente in parte sta già avvenendo). Sarebbe folle pensare che nessuno, specialmente quelli entrati negli ultimi 3 mesi, non siano interessati a monetizzare almeno parte dei guadagni latenti. Sarebbe anche abbastanza “sano” andare a pesca di liquidità nuovamente sotto i $4.000, per dare spazio ad una crescita più ampia.
Allo stesso modo vogliamo anche farvi capire che certe condizioni così bullish non si verificavano da tempo su ETH, e che quindi ci potrebbe anche starci un’altra fase di rialzo incontrollato nel breve periodo. Soprattutto perché, nonostante le entusiasmanti perfomance, non sembrano esserci ancora segnali di eccesso di leva, cosa che tipicamente viene punita dai mercati.
Mentre infatti cresce l’interesse per Ethereum sui perpetual futures, rimangono pressoché fermi i tassi di finanziamento. Rispetto all’ultima fase euforica di novemebre 2024, ora il funding rate su ETH è decisamente più basso, segno che c’è ancora spazio per un movimento direzionale verso l’alto.

I retail sono ancora assenti: si presentano solo in pochi per realizzare i profitti su ETH
Ethereum tocca storicamente le sue quotazioni maggiori quando anche i retail iniziano ad entrare a gamba tesa ad acquistare la crypto. Per il momento questa condizione non sembra essersi verificata, ed anzi, quelli che sono gli indirizzi più verosimilmente associabili agli investitori retail, (ossia quelli che detengono ETH da breve tempo) sono gli stessi che hanno realizzato più profitti durante l’ultima leg up.
A differenza di quanto accaduto a dicembre 2024, nello scenario attuale ci sono anche gli utenti più “freschi” e meno datati, a contribuire alla pressione dell’offerta. Cosa ci dice questo dato? che gli investitori di lungo termine stanno comprando gli ether lasciati sul piatto dai piccoli attori rimasti in gioco, i quali si accontentano di piccoli profitti piuttosto che costruire posizioni più durature, e potenzialmente più remunerative.

Molto interessante osservare anche come, tutti coloro che detengono ETH da 3 a 5 anni, ovvero che hanno acquistato tra il 2020 ed il 2022, non sembrano essere minimamente intenzionati a vendere. La loro “scorta” di supply inattiva è scesa di oltre 1 milione di ether da fine aprile ad oggi, mostrando la loro enorme resilienza.
Ci sarà sicuramente molta gente che ha acquistato in prossimità dei massimi del 2021, e che non vuole accettare di vendere in perdita. Questo rappresenta un grande boost strutturale per Ethereum, che con i suoi investitori storici riduce la pressione dell’offerta.
Cosa aspettarsi ora da Ethereum?
Come accennato prima, ci potrebbe stare una distribuzione dei prezzi, così da far rifiatare il trend e permettere ai traders di costruire posizioni più consistenti. D’altro canto, ci troviamo in una fase molto eccitante, che potrebbe spingere Ethereum sempre più vicina ai suoi massimi storici a $4.800. Per chi se lo stesse chiedendo, giocarsi lo short adesso è rischioso, visti i ragionamenti che abbiamo presentato fino ad ora.
Se dovessimo superare l’ATH, da lì in poi la criptovaluta verrebbe spinta sicuramente da un nuovo entusiasmo collettivo, attirando verosimilmente anche i retail, che come sappiamo tendono ad entrare solo nelle fasi di euforia. In quel caso ci aggiorneremo per nuovi spunti ‘analisi , e vedremo come e se sarà cambiato l’atteggiamento degli istituzionali. Per ora siamo bullish fino a prova contraria!
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