Ci sono due importanti novità che arrivano dal mondo di Ethereum: la prima è che SharpLink, società che oggi si occupa di accumulare più $ETH possibili, tokenizzerà le proprie azioni ricorrendo ai servizi offerti da Superstate – e lo farà su rete… Ethereum. La seconda è che arriverà a breve un ETF con $ETH in staking – e sarà di nuovo REX-Osprey a battere tutti sul tempo, anche giganti del calibro di BlackRock e Fidelity.
Due notizie importanti, che arrivano in una fase di mercato dominata dalla noia, alternata in realtà a una certa tensione dovuta all’arrivo, domani, di importanti dati macro.
Doppio colpo per Ethereum in borsa
Il primo è indiretto. SharpLink è infatti una società che investe in Ethereum e che ne ha accumulati 836.230, per un controvalore di oltre 3,3 miliardi di dollari. La società in questione è guidata da Joseph Lubin, che oltre a essere a capo di Consensys, è anche uno dei co-fondatori di Ethereum – e ha deciso di tokenizzare le proprie azioni tramite Superstate Opening Bell, uno dei servizi più gettonati per questo tipo di operazioni.
In aggiunta Superstate e SharpLink sarebbero a lavoro per trovare un modo di permettere alle azioni tokenizzate di essere scambiate sui DEX e anche in DeFi. Qualcosa certamente da seguire, perché se dovesse essere portato a termine diventerebbe uno strumento al quale potrebbero fare riferimento anche altre azioni tokenizzate o da tokenizzarsi.
REX-Osprey porta lo staking Ethereum in borsa
Sarà ancora una volta REX-Osprey a lanciare il primo ETF di categoria. Lo ha fatto con Solana, lo ha fatto con Dogecoin e lo farà anche con quelli su Ethereum che includono lo staking.
Avrà il ticker $ESK – e utilizzerà la seconda forma possibile degli ETF, ovvero quella permessa dalle leggi del 1940. Sono forme meno efficienti e che però hanno un percorso di approvazione molto più semplice (per non dire nullo).
E proprio sfruttando questo sistema REX-Osprey potrà diventare di nuovo la prima a lanciare un prodotto crypto.
Nel frattempo ce ne sono diversi in attesa della forma normale: BlackRock, Fidelity, ma anche Franklin Templeton, soltanto per citare i più importanti.
Vale quanto abbiamo già detto per altri ETF di questo tipo lanciati dallo stesso gestore: hanno poca appetibilità, anche quando portano novità importanti sui mercati, perché hanno formule meno accattivanti e convenienti e perché i gestori che lo lanciano non sono esattamente al centro del traffico di Wall Street.
È un buon segno, forse riusciranno a raccogliere qualche decina di milioni di dollari, ma per il resto difficilmente saranno dei player in grado di stravolgere il mercato.
Intanto da qui alle prime due settimane di ottobre ci aspettiamo un’ondata di approvazioni per quanto riguarda anche gli altri ETF crypto in attesa.
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