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RLUSD, la stablecoin di Ripple ancorata al dollaro, arriverà anche in Giappone grazie a una partnership con SBI Holdings, gruppo finanziario che già da tempo collabora con il mondo di $XRP.
RLUSD è stato lanciato a fine 2024 ed è oggetto degli sforzi principali di espansione di Ripple e del suo ecosistema, tramite acquisizioni mirate e l’inserimento in servizi di trading e di clearing in particolare negli Stati Uniti.
Per RLUSD arriva il Giappone
Per RLUSD di Ripple è il momento di sbarcare in Giappone. La stablecoin emessa da Ripple e che è disponibile sia su XRPL sia su Ethereum sarà commercializzata nel paese del Sol Levante grazie a un accordo con SBI Holdings, grande gruppo finanziario che è da tempo attivo nel mondo delle criptovalute e in particolare proprio nel mondo di Ripple.
- Che cos’è RLUSD?
È una stablecoin con riserva che replica il valore del Dollaro USA. È già autorizzata negli Stati Uniti (e in particolare nella rigida New York). Ripple ha tempo fa acquisito diversi servizi, come Hidden Roads, allo scopo di diffonderne l’utilizzo.
SBI Group ha guidato lo sviluppo del mondo crypto e blockchain in Giappone. L’introduzione di RLUSD non solo espanderà le scelte in termini di stablecoin sul mercato giapponese, ma sarà anche un passo avanti per l’affidabilità e la facilità di accesso alle stablecoin sul mercato del Giappone.
Questo è il commento di Tomohiko Kondo, che è a capo della divisione VC Trade di SBI.
Intanto RLUSD capitalizza 666 milioni di dollari
Nel momento in cui scriviamo RLUSD ha raggiunto quota 666 milioni di dollari di capitalizzazione, che per le stablecoin vogliono significare 666 milioni effettivi di capitali versati. Più ridotti i volumi di trading, che sono in media sotto i 70 milioni di dollari.
Segnale che nonostante l’interesse ci sarà ancora da lavorare per rendere questa stablecoin rilevante all’interno di un mercato, quello delle stablecoin, dove a prevalere e controllare e dominare sono fondamentalmente due prodotti: USDT di Tether e USDC di Circle.
Un mercato che fa gola a molti: anche PayPal è attiva da tempo e almeno secondo le indiscrezioni che arrivano dagli USA vedrà presto l’arrivo anche di gruppi bancari e di gestori di sistemi di pagamenti.
