Svolta decisiva negli USA per le stablecoin. Caroline Pham, che è a capo di CFTC, ha annunciato un’iniziativa per permettere l’utilizzo di stablecoin come collaterale nei mercati di derivati degli Stati Uniti. Questo almeno secondo quanto ha riportato Eleanor Terrett, in genere molto affidabile. Parliamo dei mercati più liquidi e importanti del mondo, per un’iniziativa che – in mercati così organizzati e “ufficiali” – è la prima del suo genere.
Fino al prossimo 20 ottobre CFTC attenderà commenti dal pubblico, seguendo quella che è una pratica standard dei regolatori USA prima di introdurre una novità. I commenti dovranno riguardare valutazioni, custodia, settlement e anche le regole che dovrebbero essere utilizzate.
Non più soltanto dollari classici
A meno di clamorose sorprese, per la prima volta sulle più importanti piazze del mondo si potranno utilizzare stablecoin come collaterale per futures e opzioni – per i contratti quotati nelle piazze regolamentate degli Stati Uniti d’America.
La misura non sarà immediatamente operativa: ci sarà un periodo di poco meno di un mese per i commenti da parte per il pubblico, successivamente ai quali dovrebbero essere prodotte nuove norme per i mercati in questione.
Sarà interessante vedere quali saranno le stablecoin che ne trarranno maggiore beneficio: se USDC, che vanta una maggiore caratura istituzionale – oppure ancora Tether, che però non pare abbia ancora lanciato la sua versione americana di stablecoin. C’è in ballo chiaramente anche Ripple con RLUSD, che proprio oggi ha confermato un accordo con Superstate per fare da liquidità d’uscita dalle posizioni su $BUIDL di BlackRock e $VBILL di VanEck.
A favore di Ripple gioca anche la proprietà di Hidden Road, società di clearance di enorme rilevanza negli USA, che è stata acquisita per la cifra record di 1,25 miliardi di dollari.
Dalla sua USDC potrebbe invece puntare sul rapporto (costoso, ma) speciale con Coinbase, che negli USA quota diversi futures nel mondo crypto.
Svolta vera?
Sì, in attesa che arrivi il nuovo chairman di CFTC. Pham infatti opera come presidente a interim, che sta però implementando l’agenda del governo attuale degli USA a favore dell’impiego delle criptovalute.
Vedremo se la scelta degli USA finirà per trascinare dentro anche altre giurisdizioni. In Europa, mentre si cerca di contrastare queste tecnologie, sembra una strada per ora impossibile da percorrere.
Diverso il discorso per UK – con accordi con gli USA che riguarderanno anche l’uso delle stablecoin. Le piazze europee continentali rischiano di rimanere al palo mentre il mondo si muove in una sola direzione.
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