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BILL MURRAY TRUFFA

Ethereum: Bill Murray vittima di furto! | Ma la somma potrebbe essere…

Bill Murray è stato vittima di un hack che gli è costato 119,2 Ethereum, somma appena raccolta in un’iniziativa di beneficienza. L’azione del ladro, non ancora identificato, è stata interrotta dal team di NFT Project Venkman, che ha in questo modo tamponato un’emorrargia che avrebbe potuto risultare ben più ampia.

La denuncia dell’attore ha fatto scattare le indagini di rito, con la Polizia che dovrà dare un nome e un volto ai malintenzionati. Operazione non impossibile, dato che la cifra sarebbe stata spostata su un conto Binance. Delitto parzialmente sventato e mondo crypto all’opera per recuperare il maltolto, grazie alla sicurezza della piattaforma scelta dal ladro per trasferire la somma.

Segno anche questo che, per modalità di recupero, il mondo cripto si sta normalizzando. Buon segnale sul quale possiamo investire con Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il top del mercato a disposizione – intermediario che ci permette di investire al top sui migliori mercati cripto e che propone nel complesso 140+ cripto asset scelti tra i migliori.

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Bill Murray vittima di scam

La vicenda lascia un po’ di amaro in bocca, per diverse ragioni. In primis, la genesi: i soldi rubati dal wallet di Bill Murray provenivano da un’opera di beneficienza. Un’asta di Non Fungible Token dedicati alla vita dell’attore, con i proventi che avrebbero dovuto essere destinati alle cure di una bambina affetta da epilessia.

Una storia a lieto fine
Forse una storia a lieto fine

In secondo luogo ci dispiace per Bill Murray stesso, che ha prestato volto e notorietà a questa nobile causa. Dopo momenti di incertezza e discussioni, inevitabili quando ci si trova di fronte a una novità, l’attore si era fatto convincere dal figlio Jackson per rompere gli indugi e affidare a The Chive il suo sbarco nel Web3.

Quando abbiamo parlato della sua collezione NFT ci siamo espressi con toni entusiastici, non fosse altro per la caratura di un personaggio che negli anni ha messo in scena indubbie qualità artistiche e una carica umana fuori dal comune.

L’approccio convinto di una personalità del genere non può che fare del bene al comparto, che di riflesso registra così l’ennesima attestazione di stima da parte di personaggi dall’enorme popolarità, aiutando le criptovalute a uscire dalla nicchia per farsi conoscere progressivamente dal grande pubblico.

Un errore che costerà caro anche ai truffatori

Ci dispiace per i detrattori del comparto, sempre pronti a gettare fango su Bitcoin e criptovalute, e sempre più spesso con la parola sicurezza a riempire bocche e pagine riconducibili a faziosi quanto interessati attori, che cercano di dipingere la DeFi come male del secolo.

Attori politici ed economici, non di Hollywood, ai quali è necessario spiegare per bene quanto di recente accaduto al leggendario Bill Murray, e che piega (probabilmente) prenderanno le indagini. Il nostro sarebbe stato derubato di 119,2 Ethereum, somma, lo ricordiamo, raccolta per beneficienza. I malintenzionati avrebbero cercato contestualmente di mettere mano sugli 800 $ETH in suo possesso, ma l’attacco sarebbe stato prontamente sventato da parte del team che cura la sicurezza della piattaforma utilizzata dall’attore.

Gli autori del furto, bloccati prima che potessero procurare danni ben maggiori, avrebbero trasferito la cifra su un conto Binance, commettendo quello che per loro con ogni probabilità costituirà un errore fatale. È proprio su questo punto che vogliamo focalizzare la nostra attenzione, e quella dei detrattori.

Operare tramite crypto exchange, ossia la strada più facile e sicura nonché la più popolare tra semplici utilizzatori di criptovalute e investitori professionisti, comporta un censimento che di fatto rende estremamente facile per le autorità, risalire alla proprietà di un conto.

Le forze dell’ordine possono contare sulla collaborazione di piattaforme che anche in passato hanno aiutato a sventare crimini o a far identificare malintenzionati che credevano, grazie anche all’opera diffamatoria perpetrata da irriducibili detrattori, che quello delle criptovalute fosse un porto sicuro per malfattori brutti, sporchi e cattivi.

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