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Guerra in arrivo Ankara

Criptovalute: chi è il grande malato? | guerra aperta tra stablecoin

Tra chi vanta amici potenti e chi è disposto a tutto per la sua indipendenza. Il 2023 sarà ancora l'anno degli stablecoin. E occhio a fidarsi del regolatore.

Houston, abbiamo un problema. O forse sarebbe meglio dire Washington. Sì, è quello il teatro dove si consumerà una delle guerre più debilitanti per l’intero comparto crypto. E sì, non ce ne vogliano gli altri, anche per Bitcoin. È tutto finito? È il momento di smontare le tende e andarsene da un’altra parte? No, ma bisognerà capire quale sarà il futuro del mondo stablecoin.

Una situazione alla quale, spiegheremo perché, stanno contribuendo anche diversi dei principali player del mondo cripto, scegliendo questo come uno dei terreni del loro scontro, sia frontale sia… dietro le quinte. Il regolatore si farà tirare per la giacca? Oppure è il vero fulcro di questa guerra di tutti contro tutti?

E diremo di più. Secondo noi questi prossimi mesi di turbolenza sul fronte stablecoin sono stati già ampiamente scontati dai mercati. Che nonostante questo ennesimo problema si stanno dimostrando più forti che mai. Possiamo investire anche con Capital.comqui puoi provarlo con CAPITALE VIRTUALE prima di passare al conto reale – intermediario che ci propone un listino con 140+ criptovalute e asset digitali. Sempre con Capital.com possiamo accedere anche ad un esclusivo algoritmo di intelligenza artificiale.

Stablecoin: il grande malato del mondo cripto

Il 2022 è stato un anno terribile per il mondo cripto. Prezzi in picchiata, fine di un ciclo, progetti rasi al suolo, fondi di investimento liquidati. Forse però in pochi ricordano – dato che un anno nel mondo cripto equivale forse a 70 del mondo finanziario classico – da dove tutto questo caos è partito.

Sì, è partito tutto dal depeg di UST, stablecoin algoritmo di Terra Luna che ha innescato una serie di fallimenti a cascata i cui strascichi sono arrivati anche a FTX e Digital Currency Group. Per quanto si voglia far finta di niente, gli stablecoin giocano un ruolo di enorme importanza per tutto l’ecosistema cripto. E nonostante il fallimento di exchange e fondi abbia attirato – per ora – maggiormente le attenzioni dei regolatori, con ogni probabilità sarà questo il prossimo terreno di scontro. E le avvisaglie ci sono già tutte. Ma andiamo con ordine.

Le fazioni di questa battaglia

Per chi ama questo mondo si tratterà di una ricostruzione simile forse a Games of Throne o qualche altra complicata opera di fantasia. Invece è tutto vero.

È lo stablecoin più capitalizzato e più utilizzato dai trader. Ha una vita anche al di fuori dei mercati – chi vi scrive ne ha visto con i propri occhi la diffusione in paesi dove l’accesso a valute più stabili è un miraggio – ed è da sempre al centro anche di polemiche sulla sua scarsa trasparenza.

Si potrebbe fare forse di più, ma al prezzo di un’indipendenza che ora si sta dimostrando essere il vero asso nella macchina. La faccia familiare di Paolo Ardoino avrà un sorriso stampato addosso dopo la debacle di BUSD di Binance. Perché? Perché tutti stanno fuggendo verso Tether dopo l’ultima trovata delle autorità USA per colpire lo stablecoin invece legato a Binance.

Se questo fosse un telefilm americano, USDC sarebbe il ragazzino con i pantaloni con la riga in mezzo e la polo Ralph Lauren a righe orizzontali. Riga in mezzo e piglio da chi, grazie al papi, avrà un ruolo dirigenziale vada come vada. Circle USDC è il più istituzionalizzabile degli stablecoin. Ha dentro anche Blackrock, è appoggiato (e in parte controllato) da Coinbase e ha pertanto tutte le carte in regola per piacere al regolatore.

I più maliziosi dicono che sia un cavallo di Troia di Wall Street. E c’è anche da dire che USDC non fa nulla per far passare in secondo piano quest’accusa. Secondo alcuni report dei giornali USA, è sempre Circle USDC ad aver segnalato irregolarità in BUSD, lo stablecoin emesso da Paxos, legato a Binance e che ora si avvia tristemente alla morte dopo che è arrivata la cavalleria targata Stato di New York.

Differenze stablecoin
Differenza di stile, ma non solo
  • BUSD

È emesso da Paxos, su licenza di Binance, che consente loro di usare il nome. CZ – il CEO di Binance – sta facendo di tutto per far apparire come minimi i legami tra il suo exchange e il progetto – ma chi non si è completamente bevuto il cervello sa che questo stablecoin era stato spinto parecchio sullo scambio di cui sopra.

Soltanto qualche settimana fa Binance aveva annunciato la rimozione de facto dal suo exchange di USDC e altri stablecoin minori, con le coppie che si sarebbero consolidate proprio contro BUSD. Certo, è ancora possibile scambiare per USDC o altri token, ma… insomma. Ci siamo capiti.

Di BUSD possiamo però iniziare a parlare utilizzando l’imperfetto. Il progetto non emetterà più nuovi token e con il tempo – e entro febbraio 2024 – tutto il circolante sarà ri-convertito in dollari USA classici. E questo vuol dire che progressivamente il progetto andrà a morire.

  • Gli attori minori

Da TrueUSD (occhio! Binance potrebbe ridirigersi proprio qui) a Paxos USD, ce ne sono tanti, forse troppi. Sono troppo piccoli comunque per impensierire il regolatore e per interessare gli investitori. Faranno al massimo il ruolo delle comparse nello scontro epocale che avverrà nel 2023.

  • Le novità

Gli stablecoin algoritmici non sono morti. Anzi, in una situazione così complicata per gli emittenti di stablecoin con riserva (sì, avere delle società rende attaccabili) ci sarà un ritorno di fiamma importante verso questo concetto. Per molti Do Kwon aveva ragione ed è stata l’esecuzione ad essere pessima. Staremo a vedere.

Quel che sappiamo per ora è che AAVE ha lanciato il suo stablecoin $GHO e che presto dovrebbe farlo anche Curve CRV. Per quanto potrebbero essere importanti solo per le piattaforme di riferimento, saranno una fuga importante per chi opera con la DeFi e vuole evitare questioni con i regolatori.

Che tipo di battaglia si combatterà?

Tutti contro tutti. C’è chi come Tether ha la forza e le dimensioni per badare ai fatti propri e a poco altro. C’è chi come USDC cercherà, come spesso ha fatto, di mettere in cattiva luce i concorrenti contando su amicizie molto importanti e chi, nel suo piccolo, proverà a crescere.

Bisognerà anche capire che tipo di ruolo giocherà il regolatore, perché non è detto che prenda necessariamente le parti dei pur più incravattati leader di USDC.

Per ora quello che sappiamo è che un recente dispaccio di SEC ha definito UST di Terra Luna; progetto ormai defunto, un titolo finanziario. E per quanto sia assurdo anche soltanto pensare ad una cosa del genere, sarà da qui che dovremo ripartire.

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