Anche The Wall Street Journal si schiera contro la moda del momento, quella delle società quotate che iniziano a comprare crypto o Bitcoin, spesso con capitali a debito, creando almeno in parte un ciclo che si autoalimenta. Il grande giornale americano che si occupa di finanza titola: La strategia più calda di questa estate è comprare crypto.
Il riferimento, parla poi il sottotitolo è a piccole società che stanno raccogliendo miliardi per comprare bitcoin e altre crypto più oscure. E si chiede, sempre nel sottotitolo, cosa potrebbe andare storto?
500 milioni in BNB sono soltanto gli ultimi di una lunga lista…
WindTree ha annunciato ieri, mentre le borse si avviavano alla chiusura settimanale, la raccolta di 500 milioni di dollari che arriveranno da finanziatori privati. I termini non sono dei più chiari, ma poco interesserà al mercato crypto. Quei denari finiranno su BNB, criptovaluta legata all’exchange Binance, che proprio la scorsa settimana ha fissato un nuovo record.
È l’ultimo di una lunga serie di annunci che si stanno allargando anche nel mondo crypto: si era partiti con Michael Saylor e la sua Strategy su Bitcoin, per poi finire su altre crypto come Ethereum, ma anche Solana e altre dalla capitalizzazione più ridotta.
Anche Ethena ha lanciato per conto proprio una strategia del genere – comprando di fatto una piccola società già quotata e poi utilizzandola per annunciare un piano di acquisto del proprio token $ENA.
- Il vero mistero
Fin qui non c’è nulla di cui sorprendersi. Ognuno con i propri soldi fa quello che vuole. Se ritiene di comprare questa o quella criptovaluta, non c’è nessuno che può e dovrebbe metterci becco.
C’è però dopo questo aspetto il più interessante: come abbiamo già scritto su queste pagine si tratta d una sorta di macchina dei soldi infiniti. In che senso?
Altri fanno notare che tante di queste società valgono [in termini di capitalizzazione di borsa, NDR] molto di più delle crypto che hanno in portafoglio, come se gli investitori fossero interessati a pagare 2$ per una banconota da 1$
Spiegato in modo più semplice: molte delle società che hanno scelto di acquistare Bitcoin o crypto a mercato vengono premiate dai mercati, che poi sono noi, voi, tutti i partecipanti al mercato azionario.
Febbre da SPAC
Menter c’è chi parla di bolla dot com in versione 3.0 e onchain, l’articolo di The Wall Street Journal – che puoi leggere in versione integrale qui – afferma che questo boom ricorda quello delle SPAC durante la pandemia.
Una corsa a quotarsi in borsa anche da parte di società con fondamentali non esattamente solidi. I numeri d’altronde parlano chiaro. Soltanto sul mercato americano abbiamo avuto:
| ANNO | NUMERO DI SPAC IPO | CAPITALE RACCOLTO |
|---|---|---|
| 2020 | 248 | ~83 miliardi di dollari |
| 2021 | 615 | ~162 miliardi di dollari |
| 2022 | 86 | ~13 miliardi di dollari |
| 2023 | 31 | ~3,6 miliardi di dollari |
| 2024 | 57 | ~8,8 miliardi di dollari |
Numeri che registrano una fase enormemente discendente, anche in termini di capitali che queste operazioni hanno raccolto.
Con qualche differenza però rispetto al mondo crypto di oggi. Nel 2023 infatti SEC ha cambiato alcune regole riguardo le SPAC, rendendo più difficile il ricorso a questo meccanismo.
Sul fronte crypto invece, come ricorda correttamente WSJ, c’è un trend opposto. Stanno arrivando nuove regole, ma sono molto permissive per il settore, con pochi paletti e che spunteranno anche SEC e la sua azione.
The Economist pro stablecoin
Viviamo in tempi assai strani e questo è testimoniato da un altro articolo di una grande testata finanziaria che mai era stata prima di oggi morbida con il comparto.
Scrive The Economist: Il mondo dovrebbe seguire la guida di Trump sulle stablecoin, producendosi in un lungo articolo dove si sottolineano le novità che le stablecoin potrebbero apportare a un sistema finanziario e economico vecchio, quasi stantio, e che viaggia su tecnologie del secolo scorso.
Qualcosa che – lo ammettiamo – non ci saremmo mai aspettati.
Per chi vuole esporsi al mondo crypto senza troppe avventure
Oltre alla miriade di società che investono direttamente in crypto, ce ne sono diverse che sono parte attiva dello sviluppo di questo mondo. Riassumiamo qui quanto già visto sul nostro Canale Telegram VIP più in dettaglio.
- Exchange: $COIN Coinbase è l’unico quotato per ora. Lo trovate su ogni broker in grado di offrire accesso alle azioni USA. Qui puoi aprire un conto con eToro e esporti.
- Mining: il mining Bitcoin vede diverse società quotate. Tra queste Marathon (che però ha anche una strategia di acquisto di Bitcoin oltre quelli che estrae), CleanSpark, ma anche Riot.
- Società di investimento: c’è Galaxy che offre servizi ai professionisti e ai clienti istituzionali e che ha appena concluso una vendita storica da oltre 9 miliardi di Bitcoin conto terzi. È una società crypto pura che però ha più appeal per chi preferisce giocare con i grandi.
- Stablecoin: Tether non si quoterà, ma Circle è già in borsa, e ha raccolto una capitalizzazione di mercato enorme, anche rispetto al suo stesso giro d’affari.
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