Le magnifiche sette sono non solo le azioni più capitalizzate al mondo, ma anche quelle che hanno tenuto a galla i mercati (e che sono responsabili dei gain dei principali indici USA) nel corso degli ultimi 3-4 anni. Ma si può fare un discorso simile anche nel mondo crypto, dove in realtà gli investimenti in senso stretto sono una relativa novità?
Probabilmente sì, anche se i risultati non sono certamente garantiti, come non lo erano in campo azionario per queste sette azioni che hanno per sempre cambiato i portafogli di chi vi ha investito.
Cosa sono le magnifiche sette e come sfruttare il concetto se investi in crypto
Le magnifiche 7 sono le azioni delle sette sorelle tech che dominano i mercati USA (e quindi mondiali) in termini di capitalizzazione e non solo. Sono infatti tutte dotate di altre caratteristiche:
- Dominio del mercato in termini di capitalizzazione;
- Innovazione: tutti o quasi i nuovi trend sono passati da una o più delle aziende della lista;
- Crescita enorme: in diverse fasi di mercato queste azioni hanno dimostrato di avere spazio per correre, anche con quotazioni già molto elevate;
- Globali, perché i servizi e i beni venduti sono disponibili pressoché ovunque;
- Guidano i trend: quando si muovono, si muove spesso anche il resto del mercato.
Chiaramente il mercato azionario è un affare assai diverso da quello cripto. Ma con qualche cambiamento a queste caratteristiche potremo portare a casa una categoria forse utile per chi vuole costruirsi un portafoglio cripto.
1. Bitcoin: la base
Impossibile parlare di un qualunque portafoglio crypto senza partire da Bitcoin. Oltre ad aver offerto performance di enorme importanza (anche controtendenza nel 2024 rispetto al resto del settore), è una pietra angolare anche per portafogli di livello istituzionale.
La narrativa dell’oro digitale è molto forte, anche se Bitcoin continua a avere ritorni e movimenti da azione growth più che da commodity rifugio. È la più incontestabile forse delle presenze nella lista di magnifiche sette presenti in questo approfondimento.
2. Ethereum: l’AppStore del mondo crypto
Ha tanti detrattori. In tanti l’hanno mollata dopo performance certamente non invidiabili nel corso degli ultimi mesi (salvo poi recuperare tutto a luglio e agosto), ma rimane centrale nel mondo delle criptovalute. E continuerà a rimanerlo anche nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
La definizione più felice che abbiamo letto nel corso degli ultimi mesi è quella di Ethereum come AppStore del mondo crypto. Se un applicativo è interessante, fa volumi e piace agli utenti, allora al 99% è già su Ethereum.
L’interesse istituzionale è ripartito: gli acquisti tramite ETF sono di enormi proporzioni, segnale che i mercati hanno già deciso di inserirla in questa lista.
3. Solana: l’alternativa per gli insoddisfatti da Ethereum
Anche se è riuscita a imporsi più come meme chain per i meme token, almeno nell’immaginario collettivo, Solana è ad oggi l’unica credibile alternativa a Ethereum, sia in termini di servizi che vengono offerti, sia invece in termini di capacità di attirare sviluppatori e capitali.
Siamo molto lontani da Ethereum, e veniamo anche da una performance di breve tutto fuorché entusiasmante. Tuttavia siamo al tempo stesso davanti a un network solido, con una capitalizzazione elevata, presente più o meno in tutti i comparti che contano. A nostro avviso, al netto dell’importante capitalizzazione, andrebbe sempre inserita nella lista delle magnifiche sette.
4. Chainlink: l’infrastruttura per tutte le questioni più importanti
Prima sorpresa. Prima di arrivare ad altre che meriterebbero questa classifica soprattutto per capitalizzazione di mercato, inseriamo Chainlink. Al netto di una tokenomics non entusiasmante, il progetto è ad ogni incrocio che conta.
Entra e esce dalla Casa Bianca con una certa agilità. È al centro di accordi con diverse istituzioni del mondo pubblico e semi-pubblico, si propone come infrastruttura decisiva per un mondo crypto che è diventato sempre più multichain.
Merita certamente l’inserimento in questa lista.
5. Ripple: sapersi muovere
Ripple XRP ha una quotazione già importante, ed è cresciuta in modo enorme dopo la chiusura delle questioni legali con SEC. Il gruppo, che opera principalmente grazie a importanti riserve cash, ha compiuto anche acquisti molto rilevanti (vedi Hidden Roads).
In aggiunta, sembrerebbe essere il progetto più capace di capire i nuovi trend in arrivo e saltarci sopra, vedi l’arrivo della stablecoin lanciata a fine 2024, RLUSD.
6. Ethena, regina della TradFi+DeFi
Ethena sarà un’altra sorpresa per tanti dei nostri lettori. Al gruppo va riconosciuto di essere leader del suo specifico comparto, ovvero quello che vede l’offerta di prodotti che ricalcano quanto si fa all’interno del mondo della finanza tradizionale.
Il protocollo è molto lanciato: avrà presto una sua blockchain, collabora con il fondo tokenizzato di BlackRock e con il rilassamento delle regole negli USA è di quelli meglio posizionati. Per chi vi scrive è ad oggi una delle magnifiche sette.
Qui trovi il nostro speciale su Ethena.
7. Token di utility degli exchange
La settima posizione – ci perdoni il lettore se abbiamo un po’ barato – è occupata da tutti gli utility token dei principali exchange. Non solo BNB, ma anche OKB (sul quale questa mattina Alex ha pubblicato un’analisi) e anche BGB.
Gli exchange stanno cavalcando la nuova ondata di apertura che arriva principalmente dagli USA e sono tra i principali vincitori di quanto è venuto fuori dalle elezioni americane. Questo nonostante in tanti credono che la concorrenza delle banche e degli altri intermediari tradizionali finirà per chiudere spazi agli exchange.
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