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Premier League sbarca nel Metaverse

Premier League nel metaverso | Il grande calcio si prepara ai NFT

Lo scorso 1 giugno, la Premier League ha depositato presso United States Patent and Trademark Office i tre suoi marchi storici. La testa di leone, il logo della “loving cup trophy” e il nome stesso del campionato sono ora coperti da brevetto in vista di un loro utilizzo sotto forma di Non Fungible Token.

La prima divisione del calcio inglese si prepara così a entrare nel metaverso per monetizzare da un lato, e per offrire ulteriori esperienze di fruizione agli appassionati dall’altro. Un’ulteriore sigillo per la sempre più intensa storia d’amore tra calcio e criptovalute.

Il tutto con risvolti che potrebbero essere piuttosto interessanti per tutto l’universo che gravita intorno a queste tecnologie. Potremo investirci infatti con Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con CAPITALE DI PROVA SENZA LIMITI – intermediario che offre tutti i token principali del settore NFT e del settore Metaverse.

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Premier League, ma nel metaverse

La patria del calcio, nella figura della Premier League, entra a gamba tesa nel metaverso: terreno di gioco che ormai non può più essere ignorato dal calcio che conta. La prima mossa è stata quella di depositare i suoi marchi più rappresentativi presso USPTO, equivalente americano del nostro Ufficio Brevetti e Marchi.

Cosa bolle nella pentola della Premier League?

L’operazione servirà a proteggere la proprietà intellettuale del materiale che ben presto accompagnerà in veste ufficiale i NFT emessi dalla federazione inglese, ad uso e consumo dei tantissimi appassionati sparsi per il mondo.

La Premier League è regolarmente seguita da più di un miliardo di persone, quindi il valore attribuito al marchio è notevole. Questi documenti rappresentano un passo logico per proteggere il marchio nell’economia di oggi, che include elementi virtuali e crittografici, e nell’economia virtuale di domani nel metaverso.

Queste le parole di Michael Kondoudis, avvocato specializzato in marchi che in un tweet di ieri ha annunciato l’approvazione di U.S. Patent and Trademark Office alle richieste della federazione inglese. Dal suo account Twitter, il legale che tra le altre cose fa parte della US Supreme Court ha anche pubblicato i link che attestano l’ufficialità dell’operazione.

Tornando al calcio inglese, la Premier League userà i brevetti per veicolare Non fungible Token sotto forma di immagini, video, musica e gadget di vario tipo. Ancora non sono chiari tutti i dettagli dell’operazione che comunque si preannuncia su larga scala.

Voci di spogliatoio vogliono la federazione inglese alle prese con l’apertura di un metaverso nel quale commercializzare abbigliamento ufficiale virtuale. In fase di studio software per transazioni e trading, ancora non sappiamo su quale piattaforma, ovviamente in criptovalute.

Calcio sempre di più a trazione cripto e NFT

Il calcio inglese è sempre più cripto: la Premier League sta preparando il suo ingresso nel metaverso in pompa magna, seguendo le orme di club come Manchester United che in Tezos ha trovato sponsor e porta d’accesso al mondo NFT, ormai indispensabile al calcio come ci dimostrano le vicende di Binance, che ha messo le mani sui principati tornei internazionali ormai da tempo.

Quello dell’exchange di CZ è un impegno volto sì a far soldi, ma anche a garantire un’esperienza di fruizione dello sport più profonda ai tanti appassionati del gioco più bello del mondo.

Restando in Inghilterra, le tristemente note vicende della finale di Champions ci dimostrano ancora una volta come blockchain e criptovalute possano efficacemente far quadrare il cerchio, tutelando diritti e passione dei tifosi da un lato, e garantendo lauti ingressi economici a calciatori, società e federazioni dall’altro.

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