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Crypto e Bitcoin: le ANALISI per il 2023 | Si va SU se…

Il 2022 si è quasi concluso e tra qualche giorno ci lasceremo alle spalle un anno terribile per il mondo cripto e Bitcoin, non solo in termini di performance, ma anche di credibilità per l’intero comparto. Il 2023 non parte con auspici migliori, almeno per le cassandre che continuano a fare profezie di sventura.

In realtà però ci sono diverse incognite sulle quali si giocheranno le battaglie di una guerra epocale. Puntare ora sul settore o meno, quando la polvere degli scontri è alta nel cielo, potrà sembrare arte da indovini. Noi ci abbiamo ragionato un po’ e, lo anticipiamo, abbiamo un outlook positivo. Il tutto su un settore che uscirà profondamente trasformato dagli scandali ma anche dall’intervento del legislatore.

I prezzi si stanno nel frattempo consolidando, anche se su livelli molto lontani dai massimi che avevamo visto soltanto un anno fa. Anche per il 2023 rimarrà la necessità di investire, per quanto possibile e tenendo conto dei rischi, con un intermediario sicuro e affidabile. eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito e illimitato – ci permette di esporci su 78 criptovalute, scelte tra le migliori e tra diverse che saranno oggetto della nostra analisi di oggi.

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Le grandi incognite cripto e Bitcoin del 2023

Forse qualcuno tra i nostri lettori si aspettava un articolo sulle magnifiche sorti e progressive di Bitcoin e cripto anche per il 2023. Non sarà così: non perché non crediamo nelle possibilità di rinascita del settore, ma perché troviamo che sia più interessante cercare di capire che tipo di forze ci sanno in gioco. Cercheremo di analizzare una per una le questioni che ci attendono per il 2023, con razionalità e con qualche informazione utile anche ad orientare eventuali operazioni sul mercato.

Bitcoin cripto ottimismo
Tante incognite, ma l’ottimismo c’è

Macro, macro, macro, core de…

Del mercato cripto, così come di tutti gli altri. Lo abbiamo ripetuto fino allo sfinimento ed è da qui che partiremo per la nostra analisi del mercato cripto per il 2023. Quando parliamo di macro parliamo di quelle condizioni e di quei dati che arrivano da economie e governi e che possono cambiare radicalmente lo scenario.

Le parole magiche saranno due: recessione da un lato, che è effettivamente quanto di più temuto da analisti e investitori. Inflazione dall’altro, con i prezzi che hanno preso a crescere… in modo meno spinto e che potrebbero aver raggiunto un picco in termini di inflazione qualche settimana fa.

Mentre tutti lo attaccano, noi ci spendiamo in favore, se così vogliamo dire, di Jerome Powell, il capo di Federal Reserve. Tra poco qualcosa si romperà, vuoi il mercato del lavoro vuoi quello dei bond. Le pressioni politiche per continuare manovre scellerate aumenterà e con ogni probabilità qualcuno verrà fuori con un’*idea geniale (si fa per dire). Accettare un’inflazione più alta per fare meno sacrifici.

Questa a nostro avviso è l’ipotesi più probabile per quanto riguarda i prossimi mesi, un’ipotesi che in molti saluterebbero con un certo entusiasmo, ma che per noi che scriviamo vorrebbe soltanto dire calciare la proverbiale lattina più avanti. Per chi ragione in termini di giorni, settimane o mesi, potrebbe comunque essere una buona notizia.

I protocolli: chi rimarrà, chi andrà via, chi performerà

Quando il mercato si fa duro, i duri dominano. È stato questo il caso di Bitcoin, che improvvisamente torna ad essere affascinante anche per chi fino a qualche mese fa andava a pescarsi idee di investimento dopo la millesima cripto per capitalizzazione di mercato. Bitcoin sarà lì, probabilmente riprenderà a correre o comunque cercherà di riguadagnarsi dei livelli di prezzo più interessanti e al tempo stesso farà da guida a tutto il comparto.

Anche Ethereum, a dispetto dei tanti che lo vorrebbero morto, continuerà ad essere lì. La sua posizione è quasi inattaccabile e i tanti che si sono proposti per fare da killer del secondo ecosistema per valore di mercato hanno finito soltanto per uccidere se stessi.

Preoccupa la situazione di Solana, che senza FTX e i suoi denari dovrà fare il quadruplo dello sforzo per rimanere rilevante. Difficile parlare ora di Algorand, che pur sta stringendo accordi importanti. Difficile anche parlare di Ripple, dato che la causa si chiuderà, ma non sappiamo come.

Emergeranno dei nuovi top player almeno in termini di crescita? L’idea che un po’ tutti si saranno fatti è che Aptos ha ancora molto da mettersi in tasca, dopo un lancio che è arrivato nel peggior momento possibile.

Altri suggerimenti? Guardiamo con convinzione a Polygon, che potrebbe continuare a raccogliere frutti delle sue più recenti collaborazioni. $MATIC è crypto dell’anno per i nostri lettori, parere che in larga parte condividiamo.

Menzione speciale per Cardano, dato che non vogliamo – si scherza – incorrere nelle ire del suo capo. Il 2023 sarà la prova del nove. Riuscirà a dimostrarsi degna della top 10?

Le altre questioni: politica, mining, stablecoin

Cercando di non peccare troppo di visione a corto raggio, riteniamo che le altre tre questioni da seguire per il 2023 siano nell’ordine politica, mining e stablecoin.

  • Politica

Tra il MiCA in Europaabbiamo intervistato qui il suo padre ideale – e normative che dovrebbero essere approvate negli USA, sarà un anno frizzante sotto questo punto di vista. Un anno di quelli da incorniciare o da dimenticare. Anche qui vogliamo prenderci un rischio e dire la nostra: le intenzioni bellicose dei parlamenti di mezzo mondo saranno riportate a più miti consigli. Un conto è parlare ai microfoni, un conto votare in aula.

  • Mining

Molte aziende sono in difficoltà e ci sarà bisogno prima di un repulisti, poi invece di una consolidazione del settore e di un piccolo aiuto da parte di Bitcoin. La rete che regge tutta la baracca non è in pericolo. Il meccanismo è in grado di auto-aggiustarsi, etc. etc. Ma ci auguriamo un’inversione di rotta il prima possibile.

  • Stablecoin

Continuano ad essere l’elefante nella stanza per molti, in particolare per quei commentatori della stampa classica che forse poco hanno capito come funzionano i principali attori sul mercato. A meno di clamorosi fallimenti (che ci sentiamo di non trovare credibili almeno per ora), il settore non sarà più al centro delle fantasie di legislatori e di accusatori. Certo è che se gli USA dovessero imporre la presenza di riserve presso proprie banche… le cose cambieranno.

Troppo pessimisti? Impariamo a leggere tra le righe

Siamo troppo pessimisti? No, e se questo è quello che ritenete una volta arrivati al termine di questo riassunto, vi invitiamo a leggerlo di nuovo. Ci sono tante battaglie da combattere, ma se il settore è sopravvissuto e anzi è tornato a volare dopo il 2018, riteniamo che sia più che possibile che cambi rotta a breve anche questa volta.

Il bear market è troppo duro? Probabilmente il peggio è già alle spalle. Se siete arrivati fin qui siete dei sopravvissuti, e avete tutta la fibra morale e di volontà che serve per godersi la prossima corsa.

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jacopo
jacopo
1 anno fa

Sottoscrivo in pieno!
Quando anch’io ho dei dubbi (come tutte le persone dotate di raziocinio) mi fermo un attimo e guardo le cose dall’alto. Ho (molta) più fiducia nel mio hardware wallet che nella app della mia banca. Sono molto più sicuro di non perdere i miei NFT piuttosto che la mia casella mail. La defi non mi ha ancora fregato mezza volta, mentre non vi dico cosa mi avevano proposto di comprare in banca 2 anni fa che è meglio.
In cosa ho più fiducia? Mi sembra chiaro. E io una banca ce l’ho. E chi una banca non ce l’ha? Beh fa come Kaili e soci: valigie colme di denaro lasciate a casa di chi ha l’immunità parlamentare 😀
Se voi non avete l’immunità parlamentare… boh, vedete voi 😀

Klaus Marvin
Klaus Marvin
1 anno fa

No Gianluca non siete pessimisti siete semplicemente realisti. Riguardo alla Kaili tirata in ballo da Jacopo, nonostante tutto.. gran bella presenza….chissà come ha fatto carriera. Buona giornata

jacopo
jacopo
1 anno fa
Reply to  Klaus Marvin

Sicuramente non è per le sue abilità di money laundering 😀