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Ripple mette il turbo in tribunale | I documenti inchiodano SEC

2 anni fa
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Lo avevamo già anticipato qualche giorno fa, segnalando come per SEC si stesse mettendo male, dopo che i giudici che presiedono alla causa che la vedono contrapposta a Ripple avevano accordato una desecretazione di determinati documenti.

Ora arrivano le conferme anche dagli analisti americani, che confermano come il contenuto di alcuni dei documenti potrebbe scagionare definitivamente Ripple, in una causa che ormai da qualche mese ha preso una piega che forse SEC non avrebbe neanche potuto immaginare.

Ripple pronta al colpo del KO? Per SEC si mette davvero male

Ottima notizia per Ripple, che pur soffrendo come il resto del comparto potrebbe avviarsi ad un’ottima ripresa se la causa dovesse finalmente rientrare, cosa prevista per la fine del 2022. Possiamo investire su $XRP con quanto viene offerto da Capital.com – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito al 100% con CAPITALE VIRTUALE ILLIMITATO – intermediario che offre il top anche per quanto riguarda gli strumenti di analisi e immediatamente operativi.

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Cosa sta succedendo tra Ripple e SEC? Un aggiornamento sullo stato della causa

Si tratterà di una causa definitoria per tutto il mondo delle criptovalute, non solo perché c’è di mezzo Ripple, ma anche perché ci saranno risvolti per progetti analoghi e perché finalmente potrebbe essere scritta la parola fine anche sul veleno che ormai corre tra RippleEthereum e anche Bitcoin.

L’antefatto è questo: SEC ha, sin dall’inizio del processo, tentato di opporsi alla desecretazione di determinati documenti, in particolare sulle discussioni interne all’authority sullo status di Ripple e di altre criptovalute. Cosa che però, a più di un anno dall’inizio del processo, è stata superata dai giudici che presiedono alla causa.

E non potevano che esserci particolari piuttosto scabrosi sul diverso trattamento (ingiustificato) che SEC ha riservato a Ripple, ritenendo $XRP come un titolo finanziario e non una semplice criptovaluta. Cosa che è al centro della causa, perché la quotazione di titoli finanziari segue negli USA regole precise.

Le notizie che arrivano da James K. Filan, che è uno degli avvocati che ha seguito più da vicino la causa sono di quelle davvero buone. Perché secondo quanto riportato dall’avvocato si tratterebbe di risultanze molto positive tanto per Ripple quanto per i singoli investitori.

Cosa c’è di interessante nei documenti?

Ad essere altrettanto interessanti sono i documenti sulla due diligence che Ripple ha regolarmente svolto prima di offrire il suo coin sul mercato, escludendo così con studi approfonditi che potesse trattarsi di un titolo finanziario. Questo corroborato anche dai memo interni di SEC, che scongiurerebbero lo scenario che l’authority ha cercato di rappresentare durante il processo.

La parola fine? Probabilmente il fatto che SEC abbia aspettato così tanto tempo per muovere causa: una cosa giustificabile in altri contesti, ma che con questi documenti alla base assume sempre di più i caratteri e i contorni di una persecuzione legale.

Secondo gli avvocati e i dirigenti di Ripple anche per favorire Ethereum, anche se questa è una motivazione ancora tutta da dimostrare, dato anche il fatto che sarebbe difficile, anche tecnologicamente, comparare i due progetti e le loro utilità.

La speranza, a questo punto, è che un eventuale chiusura del procedimento legale aiuti anche Ripple e i suoi dirigenti a recuperare un po’ di lucidità, evitando di continuare ad attaccare tanto ETH quanto BTC per far prevalere le proprie ragioni in sede processuale. Qualcosa forse di necessario per la difesa, ma che terminata la causa non dovrebbe più avere ragione di esistere.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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