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Caroli e Blocksyte per l’olio d’oliva su blockchain

5 anni fa
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Dopo vino e abiti di lusso, non poteva che essere arrivato il momento per l’olio d’oliva. Secondo un comunicato stampa congiunto, Blocksyte e Caroli collaboreranno per trasferire su blockchain diversi sistemi in grado di tracciare completamente il processo che porta l’olio dal produttore fino al negozio dove questo viene finalmente venduto. 

In realtà il progetto sarebbe già partito e permette a Caroli di tracciare in modo trasparente le spedizioni di olio dall’Italia agli Stati Uniti, potendo inoltre avere contezza in tempo reale dell’esatta posizione dell’olio, della sua temperatura, del tasso di umidità e se sia o meno esposto a fonti di luce o di calore. Un sistema, in soldoni, in grado di dirci tutto sull’olio e di garantirne la qualità e la sicurezza. 

Il sistema è in grado anche di seguire l’olio durante i controlli doganali, fino all’arrivo nei magazzini di Caroli. La parte mancante, per ora, è quella che permetterà al consumatore finale di andare a saperne di più sull’olio che sta acquistando. 

Un sistema, afferma Caroli, in grado di aggiungere valore alla filiera dell’olio e a far comprendere al consumatore i motivi che portano il costo dei prodotti premiumpiù in alto. 

La tracciabilità comincia negli stabilimenti produttivi di Caroli, a Martina Franca, in provincia di Taranto, terreni scelti dal produttore perché garantirebbero un prodotto migliore. Un prodotto che però, come sottolinea Caroli stesso, ha bisogno di essere trattato e manovrato nel modo giusto durante il tragitto che va da Martina Franca fino ai negozi più importanti degli Stati Uniti. 
Il nuovo sistema permette di garantire proprio questo, ovvero che ogni litro d’olio che dal sud del nostro Paese parte alla volta degli Stati Uniti, sia stato trattato nel modo corretto per tutto il viaggio. 

Caroli e Blocksyte spiegheranno più in dettaglio il loro progetto nella fiera Summer Fancy Food Show a New York, la prossima settimana. 

Chi è Caroli

Caroli è un marchio che produce olio italiano, a Martina Franca appunto e lo esporta poi in tutto il mondo. L’azienda si occupa anche della produzione e della commercializzazione di prodotti alimentari tipici pugliesi. 

La produzione di olio è partita nel 1984 ed è stata poi integrata dall’aggiunta di uno stabilimento produttivo di pasta, nel 2000.

Dal 2005 l’azienda produce anche cosmetici a base di olio d’oliva, cosmetici che utilizzano proprio l’olio prodotto dallo stesso Caroli a Martina Franca. 

Un altro colpo portato a segno per blockchain

Abbiamo già parlato di cosa blockchain si appresta a cambiare nel mondo del lussoe di tutte le altre novità che ha apportato a diverse filiere del settore alimentare. 

Con l’arrivo anche nel settore dell’olio, blockchain conferma la sua capacità di essere tecnologia risolutiva per importantissimi problemi logistici, come quelli che un produttore di olio deve affrontare ogni giorno.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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