Nonostante gli avvisi preoccupati dei grandi gestori di fondi, non sembra ci sia alcun modo di fermare una delle modalità più utilizzate in questo ciclo in ambito crypto, ovvero la creazione di tesorerie che abbiano in cassa crypto, principalmente da società quotate. Le notizie che arrivano oggi, poco prima del weekend lungo dei mercati americani, sono addirittura due. Una su Solana, una su BNB, da parte di società che avevano già acquistato queste crypto e che ne hanno approfittato per rimpinguare le proprie casse.
Sono DeFi Development Corp., un tempo conosciuta come Janover e una società di produzione di chip cinese, ovvero Nano Labs, che hanno rispettivamente acquistato $SOL e $BNB. Le quantità di acquisti sono certamente lontane da quanto fatto da Saylor – anche soltanto la scorsa settimana – in ambito Bitcoin. Ma è comunque segnale di un trend duro a morire e che sarà – chissà se in positivo o in negativo – uno dei trend più importanti di questo ciclo.
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Sono entrambe società quotate. La prima è una vecchia conoscenza di Criptovaluta.it®, che ha accumulato per la sola giornata di oggi altri 17.760 $SOL di Solana, portando le sue detenzioni a 96 milioni di dollari complessivi. Per carità, poca roba rispetto ai miliardi di Saylor in Bitcoin, ma comunque significativi per una criptovaluta dalla capitalizzazione di mercato ben inferiore a quella di BTC.
C’è anche Nano Labs, società cinese che aveva annunciato un piano da 500 milioni di dollari che sta lentamente portando a termine per l’acquisto di token BNB. Per la giornata di oggi ha annunciato l’acquisto di 74.315 BNB, per un controvalore di 50 milioni di dollari. Sommandoli agli acquisti precedenti, il gruppo ha ora 160 milioni di dollari in BNB. L’obiettivo, molto ambizioso, è arrivare al 10% dell’intera supply della criptovaluta legata all’exchange Binance.
Anche se si tratta di una società con sede in Cina, Nano Labs è quotata al NASDAQ. Come tante altre società che hanno investito in crypto recentemente, anche Nano Labs è una delle compagnie partite con prezzi stellari dopo la quotazione e che ha poi polverizzato ogni valore delle quote.
Un meccanismo che abbiamo visto ripetersi più e più volte nello storico delle società che stanno procedendo con questo tipo di acquisti. Un brutto segnale? Saranno da considerarsi come scatole vuote che non hanno altro che crypto in cassa. E che per dinamiche di mercato molto particolari, oggi valgono molto di più di tali detenzioni.
Un meccanismo che premia le società che per prime stanno seguendo questa strada, ma che desta già qualche preoccupazione tra gestori di fondi come Franklin Templeton, che proprio oggi ha indicato questa tendenza come una di quelle che potrebbe peggiorare una seria correzione dei valori delle crypto.
È il famoso trucco dei soldi infiniti per le società quotate del quale abbiamo parlato già su queste pagine.
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