Ci sono dei numeri che dovrebbero aiutarci a capire come sta cambiando il mercato Bitcoin (e prossimamente quello crypto) a livello globale. Sono numeri che riguardano in primo luogo l’enorme quantità di volumi che sono ormai assorbiti dalle trattative sugli ETF negli Stati Uniti e che descrivono in modo assai plastico quanto in realtà avevamo già anticipato su queste pagine.
Secondo il grafico prodotto da The Block, che ricava i volumi da quanto fornito da Yahoo Finance, oltre il 25% di questa ultima fase di mercato sarebbe passato – sempre in termini di scambi – da questi prodotti. Un numero enorme, che racconta non una, ma due verità colle quali bisognerà fare i conti, soprattutto se abbiamo intenzione di affrontare il mercato partendo dalle letture giuste.
Sempre più scambi a Wall Street, sempre meno scambi fuori. È un segnale inequivocabile di almeno due cambiamenti importanti.
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Vuol dire che più di 1 Bitcoin su quattro che passa di mano lo fa attraverso i veicoli finanziari che sono quotati in borsa negli USA. È una percentuale enorme, anche e soprattutto rispetto a quanto hanno fatto registrare in passato questi prodotti, fatta salva la fase di lancio.
Il grafico che è offerto da The Block è estremamente esplicativo. Oltre il 25% delle operazioni di trading spot, dei volumi, sono passati dagli ETF quotati negli USA. Un numero molto elevato, anche storicamente, che sta approcciando rapidamente al 30% e che dice almeno due cose:
Questo almeno in rapporto a quanto sta avvenendo sul resto del mercato, quello che passa dagli exchange. Parliamo comunque di un totale che andrà confrontato con i totali precedenti, ovvero con gli effettivi volumi che si sono fatti registrare nei mesi precedenti. Questo per capire se c’è una crescita degli ETF o se semplicemente i loro volumi sono stabili mentre sono invece in calo quelli legati… al trading spot su exchange.
E quindi da una parte abbiamo un’erosione a favore di Wall Street, dall’altra però una scarsa attenzione – e dunque NON MANIPOLAZIONE – da parte dei clienti storici degli exchange. Una parte avrà certamente iniziato a preferire gli ETF. Ma una parte altrettanto consistente è dormiente, come dimostrano anche le ricerche online in calo da parte del grande pubblico su Bitcoin e sulle crypto.
È una situazione simile a quella alla quale abbiamo assistito da marzo a settembre dell’anno scorso. Dopo il grande entusiasmo arrivato grazie al lancio degli ETF, abbiamo avuto una fase di relativamente lunga stasi – ancora una volta principalmente da parte dei retail.
Una fase di mercato a due – della quale parliamo da un po’ – e che probabilmente avrà impatto anche sui tradizionali cicli di Bitcoin. Se mentre i retail aspettano… questo tipo di veicoli porta a casa dei ritorni così importanti… cosa ne sarà del prezzo di BTC una volta che anche i piccoli e gli storici saranno tornati bullish, long e disposti a comprare?
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