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Bitcoin mining: ci sono ottime news! | Ecco i dati diffusi dal Council

3 anni fa
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Bitcoin è sempre più efficiente e sempre più green. A rivelarlo il sondaggio di secondo trimestre condotto da Bitcoin Mining Council, che porta a galla numeri estremamente positivi per l’intera rete.

Stando ai dati del rapporto i miners Bitcoin utilizzano fonti energetiche sostenibili per il 59,5%, realizzando una crescita annua del 6%. Crescono anche efficienza tecnologica, sicurezza e hashrate, a fronte di un modesto aumento dei consumi energetici. Dati che dovrebbero far riflettere, soprattutto i più acerrimi detrattori della criptovaluta per eccellenza.

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Miglioramento per il mining Bitcoin

Il secondo trimestre dell’anno porta a galla una realtà scomoda per i detrattori di Bitcoin: la sua rete cresce in efficienza energetica, così come aumenta la percentuale di energie rinnovabili utilizzati per alimentare le macchine deputate al mining.

Il sondaggio che Bitcoin Mining Council ha ricavato dalla sua rete mostra dati che messi insieme riuscirebbero a convincere anche il più scettico dei non addetti ai lavori. Gli intervistati dichiarano di utilizzare mix di energie sostenibili nel 66,8% dei casi, il che porterebbe l’intera rete ad attestarsi su un valore del 59,5%, con un aumento del 6% su base annua.

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Ottimi i dati che arrivano dal mining

Dal rapporto BMC di Q2 si evince anche come la potenza di calcolo complessiva sia cresciuta significativamente, con l’infrastruttura che richiede quantità di energia progressivamente in calo.

Tra aprile e giugno 2022 l’hashrate è cresciuto del 137% anno su anno, e con esso la sicurezza dell’intera rete, su base annua. Il consumo energetico è aumentato di conseguenza, ma nella misura del 63%. Grazie ai nuovi chip, all’esodo di miner dalla Cina, all’aumentata attività in Nord America e all’impiego di energie sostenibili l’efficienza è aumentata del 46% su base annua.

È Michael Saylor, capo di MicroStrategy e detentore di circa 130.000 Bitcoin a snocciolare le cifre dell’ultimo rapporto stilato da Bitcoin Mining Council, che per voce del suo co-fondatore Darin Feinstein sottolinea come l’hashrate dei suoi membri sia passato da 37 a 108 EH tra il primo e il secondo semestre dell’anno in corso, cosa che rende il Council sempre più rilevante in termini anche di rilevazione dell’andamento dell’industria.

Sì, il mining è in salute

Il sondaggio, implacabile nel fotografare una realtà che a volerci vedere scuro bisognerebbe essere miopi, parla della rete Bitcoin come una delle industrie più sostenibili al mondo. L’efficienza tecnologica globale è passata da 14,4 a 21,1 EH/GW dal secondo trimestre 2021 all’attuale, per un incremento del 46%.

Una curva di incremento che è destinata a impennarsi ulteriormente col passare del tempo e al progredire delle tecnologie hardware e software adottate dei miner, che a loro volta più crescono in numero e più stimolano questo trend.

Dati decisamente incoraggianti per la criptovaluta che mostra ora come non mai maturità e resilienza, per la rete di miner e per tutti quegli utilizzatori e investitori che anche in fase bear non hanno mai smesso di credere in questa realtà. Con buona pace dei detrattori.

Tutto questo al termine di una fase che è stata complicata ulteriormente dalla discesa del prezzo di Bitcoin, che ha costretto diverse grandi società del mondo del mining a liberarsi dei propri Bitcoin per finanziarsi. E dato che oggi si è tornati a parlare di Tesla, vedremo Elon Musk far fede alla sua promessa di riapertura ai Pagamenti in Bitcoin ora che il mining si è fatto decisamente più green?

Redazione Criptovaluta.it®

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