Bitcoin, Ripple, ICP e le crypto meme FORTI prima del DATO più importante della settimana. Gli USA tremano perché…

Una domenica certamente anomala quella che sei sta configurando sul mercato crypto. Ci sono delle crypto che si rivedono – ricordandoci che non sono morte – e ce ne sono altre che sembrerebbero aver preso la rincorsa per una settimana piena di aspettative.

Molto bene XRP di Ripple, che guadagna oltre il 4% nel corso delle ultime 24 ore. Bene anche ICP, a confermare un atteggiamento positivo non solo delle risk on (che vedremo più avanti), ma più in generale diverse crypto che potremmo definire di infrastruttura.

Il tutto all’interno di una giornata comunque positiva per tutto il comparto – con Bitcoin che conferma un buono stato di salute un po’ di tutto il comparto. Anche per oggi è attiva la promo speciale di Bitget: 100$ di bonus se versi 100$ – non perdertela!

Una buona domenica

Le domeniche non sono mai un gran giorno per i movimenti di prezzo. I mercati tradizionali sono chiusi, e anche chi è abituato a fare trading 24/24 e 7/7 non trova controparti agguerrite per cercare, tramare, organizzare sortite e imboscate.

La capitalizzazione di mercato complessiva cresce di circa l’1%, dato che al traino comunque non ci sono crypto – fatta eccezione per Ripple – di grande capitalizzazione.

Le migliori della giornata

È chiaramente un assetto risk on quello che il mercato sta cercando di organizzare. A dominare la classifica dei gain nel corso delle ultime 24 ore ci sono infatti:

• SPX6900: 📈 +14,5%
• ICP: 📈 +9,80%
• INJ: 📈+5%

• FARTCOIN: 📈+4,7%
• XRP: 📈+4,6%
• WIF: 📈+4,30%

Fatta eccezione per Ripple e ICP – il resto può essere quasi tutto ascritto al mondo meme token, segnale che questo (per carità piccolo) balzo in avanti del settore è arrivato più per un ritorno di un po’ di appetito per il rischio che per fondamentali veri e propri.

Che settimana ci aspetta?

Ne abbiamo già parlato sul nostro Canale Telegram Ufficiale e ne approfittiamo per ricordare a tutti quello che sarà l’appuntamento clou della settimana.

Arriveranno infatti i dati dell’inflazione USA, che tutti sperano di rivedere più vicina al target del 2%. In realtà ci si aspetta però un rimbalzo in quota 2,5% per l’inflazione classica e al 2,9% per l’inflazione Core. Cosa che i mercati hanno però già scontato e che non dovrebbe essere fonte di eccessiva preoccupazione.

Sarà preoccupazione però per la Casa Bianca, che insiste nel ripetere che l’inflazione è ormai sconfitta e che Jerome il ritardatario dovrebbe muoversi con i tagli. Cosa che non sarà: Fed vuole tenere la barra il più possibile dritta fino a quando non sarà certa la sconfitta della corsa dei prezzi che attanaglia l’economia USA (come altre) dal COVID in poi.