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Mining Bitcoin: proteste in Kansas! | “No alla mining farm!”

Una piccola community del Texas sul piede di guerra. Non vogliono mining farm di Bitcoin, e domani ne parleranno in consiglio.
1 anno fa
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Negli Stati Uniti il mining Bitcoin è anche politico e si incrocia con desideri e paure di tante community che ospitano o che dovrebbero ospitare delle mining farm. Se ne era già parlato, non senza diverse esagerazioni, nel caso delle farm in prossimità delle Cascate del Niagara e se ne torna a parlare – vedremo con quale grado di verità – in Kansas. Starebbero montando delle proteste, che sono state riportate da giornali locali e che ci offrono l’occasione di parlare di mining in modo, speriamo, più razionale.

Le notizie arrivano da McLouth, Kansas, dove diversi residenti starebbero protestando veementemente per la prossima installazione di data center che potrebbero ospitare proprio il mining di Bitcoin, attività che dopo il ban cinese ufficiale sta trovando proprio negli Stati Uniti una patria mediamente più sicura e al riparo da mattane del regolatore.

Nonostante le polemiche sparse, il mining Bitcoin continua a crescere, così come continua a crescere in parallelo il livello di sicurezza del network di Bitcoin. Possiamo sempre invaestire con eTorovai qui se vuoi testarne le funzioni in demo, senza CORRERE RISCHI – per un intermediario che ci permette di investire su 78+ crypto asset e anche di trasportarne fuori dalla piattaforma. Sempre dentro eToro troverai strumenti avanzati di analisi tecnica e quanto serve anche per il Trading Automatico.

In Kansas montano le proteste per il mining Bitcoin

La realtà della quale parliamo è la piccola cittadina di McLouth: 880 abitanti, 1,5 km^2 di superficie e a quanto pare in diversi che starebbero protestando per la prossima apertura di un data center che dovrebbe occuparsi di mining di Bitcoin. A riportare le proteste e le preoccupazioni sono diverse testate locali, che sono state poi riprese anche da tanti che fanno della lotta a Bitcoin una ragione politica, economica e in ultimo di vita.

Da quello che ho sentito stanno venendo qui, a circa 1,5 miglio da dove siamo adesso. Utilizzeranno i loro generatori per avere energia. Tali generatori funzioneranno tramite gas naturale, che preleveranno dallo storage sotterraneo.

Si fa riferimento all’area sulla quale dovrebbe insistere tale data center. E oltre alle polemiche in termini di consumo di materie prime energetiche, ce ne sono delle altre che riguardano il rumore, seguendo un po’ quelle di cui si era letto in relazione al rumore per le Cascate del Niagara, anche se non riguarderebbe per ora i sistemi di raffreddamento.

I generatori che ho sentito che utilizzeranno… io ho esperienza nei generatori. Saranno molto rumorosi e bruceranno gas naturale, che non è molto green.

Questa l’altra parte della polemica, con condizioni che non si è capito ancora quanto siano diffuse tra la popolazione del piccolo centro. Non molti, sembrerebbe, almeno a guardare il numero di testimonianze riportate dalle cronache locali.

Sono nuovo di qui, ma mi piace molto. Questo è un posto molto speciale. Farò tutto ciò che in mio potere per combattere questo e per tenerlo lontano da qui.

Questa sembrerebbe essere l’unica opinione che proviene dalla cittadinanza, di tal Edith Williams, intervistata dalla stampa locale. Quanto c’è di vero? Quanto diffuse sono certe proteste? Staremo a vedere, perché presto ci sarà anche una riunione del consiglio cittadino per discutere della questione.

Tutto si risolverà, forse, martedì

Domani si riunisce il consiglio

La prova del nove sulla diffusione delle preoccupazioni per questa nuova mining farm la avremo già domani, quando si riunirà il consiglio cittadino per discutere di diverse questioni, compresa questa che riguarda la nuova mining farm di Bitcoin.

Cogliamo l’occasione per ricordare i nostri lettori che sta avvenendo molto nel mondo del mining, anche allo scopo di renderlo più sostenibile. Un esempio è quello della francese Tresorio – che offre boiler con mining incluso che non solo sono silenziosi, ma permettono una maggiore distribuzione del mining e anche di ridurre le emissioni per il riscaldamento domestico e per l’acqua calda.

Non saranno dei piccoli centri che si oppongono al mining a decretarne la morte. La tecnologia, quando lasciata libera, offre soluzioni sempre più interessanti. Staremo poi a vedere cosa emergerà dalla piccola comunità del Kansas, che di fare mining Bitcoin sembra non ne voglia sapere.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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