Ci sarà un’altra importante riunione da SEC, fissata per la prossima settimana – il 12 maggio – che parlerà del tema più importante del momento in ambito crypto. Si parlerà infatti, con diversi dei leader del settore, di tokenizzazione.
Importante anche la lista di invitati: siederanno infatti al tavolo delle discussioni rappresentanti di BlackRock, Fidelity, Invesco, Franklin Templeton, Apollo, DTCC, Superstate. Ci sarà spazio poi anche per rappresentanti del mondo crypto in senso più stretto: Securitize, Chia Network e anche Maple Finance.
Non sarà un incontro come gli altri: Larry Fink di BlackRock sta spingendo già molto sulla tokenizzazione, con un piano molto più complesso di quanto potrebbe apparire da un’analisi superficiale. In questa guida cercheremo di capire perché è una questione importante e perché non riguarderà soltanto il mondo delle crypto.
No, non lo stanno portando i rappresentanti del mondo crypto, ma chi è interno e contiguo alla vecchia e attuale gestione dei mercati. La vera testa d’ariete del movimento pro-tokenizzazione è infatti Larry Fink di BlackRock, che non parteciperà all’incontro, ma che si farà rappresentare da Robert Mitchnick che è rappresentante per BlackRock della divisione asset digitali. Prima di capire però cosa c’è davvero in ballo – partiamo dall’inizio.
L’incontro si terrà il prossimo 12 maggio, da SEC, e ospiterà diversi dei massimi rappresentanti del settore della tokenizzazione. Obiettivo dell’incontro, che è intitolato Tokenization: Moving Assets Onchain: Where TradFi and DeFi Meet – ovvero Tokenizzazione: spostare asset onchain – dove la finanza tradizionale e la DeFi si incontrano – sarà quello appunto di discutere lo stato attuale delle cose e le possibili evoluzioni.
Torniamo a BlackRock. È la società finanziaria che – dopo Franklin Templeton – ha abbracciato questo comparto in modo più convinto. Perché? Perché Larry Fink – come ha spiegato nella sua lettera agli investitori – ritiene che il vecchio modo in cui sono organizzati i mercati non abbia più ragion d’essere.
Larry Fink vuole trading 24/24 e sette giorni alla settimana. Vuole il settlement immediato – che il mondo onchain permette – e vuole anche che diverse categorie di titoli entrino nella disponibilità degli investitori comuni.
Tra questi le azioni delle società non quotate, oggi a esclusivo appannaggio degli investitori professionali e delle grandi banche d’affari. Qualcuno ci vede dei rischi, ma non è per ora il punto della situazione.
Oggi BlackRock deve affidarsi, per la gestione dei propri fondi – a tutta una serie di (costosi) intermediari che tra le altre cose permettono ai mercati di funzionare soltanto cinque giorni a settimana, tra le altre cose durante orari di ufficio. Non è sufficiente per Larry Fink – che sogna un’altra rivoluzione (lo ha detto lui) stile quella che portò alla nascita delle borse. Borse dove finalmente sia i nobili sia invece la borghesia di allora potevano investire, magari nelle stesse società e categorie di asset.
Parteciperanno alla riunione anche tante altre società del settore. Per quanto riguarda i gestori di fondi, avremo infatti Invesco, ma anche Franklin Templeton (che ha già all’attivo un fondo tokenizzato), Fidelity – che gestisce già ETF a tema crypto negli USA.
Ci saranno poi rappresentanti del mondo crypto: da Maple Finance a Chia Network, passando poi a Blockchain Capital e Securitize. Parteciperà anche Robinhood.
Nel complesso sarà una riunione guidata da Paul Atkins di SEC, alla quale parteciperanno anche gli altri commissari (Mark T. Uyeda, Hester M. Peirce e Caroline A. Crenshaw), per una riunione in pompa magna, data sia la presenza governativa, sia di investitori e società private.
Il mondo degli investimenti cambierà. La blockchain, per quanto soluzione tecnicamente costosa, è comunque migliore dell’attuale infrastruttura. Ed è migliore dell’attuale infrastruttura perché permetterebbe, tra le altre cose, di bypassare tutta una serie di intermediari per liquidità, settlement e clearance, andando così a rendere i mercati più efficienti.
O comunque più in linea con ciò che desidera BlackRock insieme ad altre società del settore. Non sarà facile: gli interessi coinvolti sono enormi – anche se questo apparirebbe come il momento più indicato per tentare una sortita di questo tipo.
Non c’è mai stata e probabilmente non ci sarà mai più una SEC così restia alle regolamentazioni e così aperta all’innovazione, anche laddove questa – come in questo caso – dovesse comportare qualche rischio.
La situazione particolare è stata già fiutata da Larry Fink di BlackRock, che infatti sta cercando di spingere con tutte le sue forze affinché si proceda in modo rapido… ai cambiamenti che desidera.
Tutti i dettagli dell’incontro sono già disponibili qui, sul sito ufficiale di SEC.
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