La Camera statale del Texas ha approvato la legge che creerà una riserva strategica in Bitcoin. Il voto favorevole riguarda la terza e ultima lettura della proposta di legge. Proposta di legge che aveva ampio appoggio bipartisan e che dunque dovrebbe esercitare pressioni anche sul governatore Greg Abbott. In realtà però, nonostante la natura bipartisan della proposta, nelle ultime settimane era cresciuta un’opposizione strenua a questa proposta, dettata anche da questioni politiche che riguardano però più il governo federale che quello texano.
Prima però che il testo sia sottoposto al governatore Greg Abbott, servirà quello che tecnicamente si chiama concurrence vote, una votazione sugli emendamenti che però dovrebbe procedere senza troppi intoppi.
Superata questa ennesima votazione, sarà il momento per vedere la firma di Abbott, che secondo le indiscrezioni più accreditate non dovrebbe mancare. Questo a scongiurare un altro caso Arizona, dove la governatrice Katie Hobbs ha opposto il suo veto.
La legge in questione è la SB 21, è partita dal Senato del Texas e prevede l’apertura allo stato agli investimenti in generale in criptovalute. Tuttavia i criteri imposti, ovvero la capitalizzazione media di 500 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi, restringe questa possibilità soltanto a Bitcoin. In futuro, anche se stiamo ancora a distanze siderali da questo specifico traguardo per Ethereum e per le altre, il campo di azione dello stato del Texas potrebbe allargarsi.
Una volta approvata – e firmata anche dal governatore Abbott – la tesoreria del Texas potrà investire dunque in Bitcoin. Potranno essergli destinati fondi dopo approvazione del ramo legislativo, ma anche donazioni private da parte dei cittadini e anche reinvestiti eventuali rendimenti (anche se Bitcoin non ne produce di suoi).
Il fondo speciale sarebbe fuori dal perimetro della tesoreria di stato e la quantità didentro che potrà essergli destinata dovrà essere stabilita successivamente.
Si tratterebbe però di un segnale di enorme importanza per tutto il comparto e soprattutto di una prima volta per il Texas, stato che è già coinvolto nel mining Bitcoin, per quanto chiaramente gestito da privati.
Gli atteggiamenti sono comunque diversi da stato a stato. In Texas sembra che il clima sia decisamente più aperto di quello che si è fatto registrare in altri stati, tra i quali la California e l’Arizona.
L’ondata di interesse per riserve strategiche in Bitcoin è montata dopo che se ne è interessato il nuovo governo federale, anche con ordini presidenziali. Su quel front però, quello di Washington, non ci sono stati aggiornamenti e saremmo, almeno a rigor di logica, fuori tempo massimo. Tuttavia la discussione sulla legge stablecoin sembrerebbe essere non solo più importante, ma anche politicamente più complicata. E per questo, altrettanto probabilmente, la legge sulle riserve federali in BTC dovrà attendere.
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