Chi vende ombrelli, ha un chiaro interesse a dirti tra poco pioverà, pioverà tantissimo, e che senza il suo ombrello potresti trovarti in guai molto grossi. Lo stesso vale per una certa informazione crypto, fatta di influencer ma anche di giornali che un tempo conservavano un minimo di amor proprio e oggi invece sono a caccia di click costi quel che costi.
Dato che il momento di mercato è quello che è – e dato che in molti di voi ci scrivono molto preoccupati anche sul nostro canale Telegram ufficiale – sarà il caso di provare a raccontare la verità. Non c’è alcuna umiltà in quello che stiamo per fare. Sì, crediamo di potervi raccontare almeno un pezzo di verità e con quella di aiutarvi a capire non solo le attuali condizioni di mercato, ma anche come funzionano certi meccanismi che potrebbero offuscare la tua capacità di giudizio.
Bond, Giappone, crisi del debito USA, situazione dell’Europa: a leggere certi commentatori (quasi tutti in realtà tra i più popolari) tutto sta per finire. Nascerà una nuova umanità, userà Bitcoin e crypto, in quella che sarà la rinascita degli individui, delle società, delle nazioni e dei popoli.
Siamo stati forse i primi ad indicarvi la necessità di guardare i rendimenti dei bond americani. Sono titoli di enorme interesse per i mercati, centrali nel funzionamento della finanza pubblica e privata moderna – e i cui segnali non vanno mai ignorati.
I segnali inviati dai rendimenti dei bond sono tanto importanti e potenti da non poter essere ignorati neanche dal governo degli Stati Uniti d’America. Tant’è che al surriscaldarsi di tali rendimenti, il Tesoro USA è corso in TV a dire di avere tanti strumenti a disposizione.
Cosa che è vera: si partirà probabilmente con l’allentamento di certi requisiti per le superbanche USA, che potranno così comprarne di più, e poi si vedrà. Non stiamo dicendo che non stia accadendo nulla su quel fronte, ma piuttosto che prima di cominciare a preoccuparsi dovremo vedere interventi non solo del Tesoro USA, ma anche di Federal Reserve.
I livelli di guardia rimangono quelli del 5,50% di rendimenti sui trentennali e del 5,00% sui decennali.
Anche qui siamo davanti ad un vecchio pallino di Criptovaluta.it®, che vi parla di Giappone da ben prima dello scarico di agosto di tutto il settore azionario, che ha coinvolto anche il settore crypto.
Il Giappone è certamente in una situazione difficile. Ha un’economia che cresce molto lentamente e ha anche un’inflazione che sta tornando a fare capolino.
In aggiunta a questo, c’è anche la necessità di sostenere il valore dello yen e altre questioni macro ormai andate relativamente fuori controllo, vedi i rendimenti dei bond a lunga e lunghissima scadenza. È certamente un cambiamento importante. Tuttavia, ancora una volta, da qui a chiamare il disastro imminente c’è tutta la distanza che c’è tra il dire e il fare.
Gli effetti su Bitcoin e crypto sarebbero importanti? Enormemente. Tuttavia, ancora una volta, leggere i segnali, ma evitare di farsi mangiare vivi dall’ansia.
Ciò che intendiamo dire è che non tutto quello che Donald Trump affida ai social network poi finisce per realizzarsi e diventare realtà. Dovrebbe essere chiaro a questo punto che si tratta di una strategia negoziale che utilizza sempre lo stesso canovaccio.
I mercati reagiscono sempre meno a questa tecnica. Rimane comunque da integrare probabilmente, questa lettura, nelle proprie strategie. Fino ad oggi c’è stato poco di annunciato che poi abbia avuto effettivamente un seguito.
Lungi da noi ritenere sostenibile la traiettoria di diversi dei principali debiti pubblici. Tuttavia da qui a vedere un’apocalisse assoluta e totale e la necessità di un si salvi chi può, ce ne passa.
La situazione più preoccupante è di gran lunga quella degli USA, ma non per il monte di debito in sé, ma piuttosto per la traiettoria crescente e fuori controllo, che anche il governo Trump difficilmente riuscirà a correggere.
Ci sono però tante alternative – insegnano i libri di storia – per la gestione del debito in questo senso. Una di queste è una (parziale?) monetizzazione dello stesso. Più inflazione, meno debito reale. Andrà anche questa volta così? Se questo dovesse essere il caso, Bitcoin in primis e anche qualche crypto solida potrebbero risentirne in modo molto positivo.
Non siamo mai stati dei grandi fan della strategia di alcuni stati (tutti negli USA o quasi), di dotarsi di riserve in Bitcoin e talvolta in altre crypto. Ognuno potrà pensarla come preferisce, ci mancherebbe, ma l’impressione è che non si tratterà di acquisti tali da smuovere i mercati.
Quello che doveva succedere è probabilmente già successo in questo ambito. E dunque c’è davvero poco da aspettarsi per il futuro. Anche se dovessero arrivare acquisti importanti da parte del governo federale USA. Acquisti che comunque saranno nel caso una goccia nel mare del mercato di BTC.
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