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Putin vuole Bitcoin | Arriva la svolta cripto in Russia…

3 anni fa
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Il Putin che non ti aspetti. Dopo che ieri vi avevamo dato in anteprima notizia dell’apertura russa alle criptovalute arriva a rincarare la dose il padre padrone del paese, che conferma che la Russia sta guardando con interesse crescente al mondo di Bitcoin e delle criptovalute.

Una situazione che, se si dovesse dare seguito alle parole del presidente, potrebbe portare a sconvolgimenti molto importanti per la geopolitica, con il commercio e i rapporti internazionali che si basano ancora largamente sul dollaro USA.

Anche il presidente russo si schiera a favore delle criptovalute

Una notizia anche questa bullish, che ha spinto $BTC alla prima diffusione sopra quota 58.000$, livello più alto raggiunto dal 9 maggio, poco prima della grande correzione che ha devastato il settore. Possiamo investire su $BTC con la piattaforma crypto di eToro – vai qui per ottenere una demo gratuita con funzionalità innovative e senza limiti – intermediario che offre accesso diretto a BTC oppure tramite CopyPortfolios – che lo includono insieme ad altre criptovalute.

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La Russia all-in sulle criptovalute?

Dopo la notizia che abbiamo dato in anteprima nazionale ieri, si è cominciato effettivamente a percepire sul mercato un nuovo vento che arrivava da est. Certo è che il coinvolgimento di Vladimir Putin porta la questione su un livello completamente diverso, perché come è noto è lui a prendere decisioni a Mosca, o comunque a mettere l’ultima parola su questioni così importanti.

Putin si è prima espresso sulla capacità delle criptovalute in termini di mezzo di pagamento – senza però fare direttamente riferimento a Bitcoin oppure ad altre criptovalute – ha messo poi un freno all’ingresso delle stesse in un mercato di riferimento per la Russia, ovvero quello del petrolio, pur non chiudendo completamente la porta a questa eventualità.

È troppo presto per parlare di questo, perché le criptovalute possono sicuramente essere unità di misura, ma sono per il momento molto instabili. Funzionano per trasferire fondi da un posto all’altro, ma per il trading di materie prime, in particolare se energetiche, è ancora prematuro parlarne.

Successivamente il presidente russo ha dichiarato perplessità per l’assenza di un ancoraggio delle criptovalute, in particolare se da utilizzarsi per il mercato del petrolio.

Putin dalla parte di Elon Musk

C’è stato anche spazio per parlare di Elon Musk, sempre però all’interno della discussione che riguarda le criptovalute, con il presidente russo che ha indicato gli investimenti del CEO di Tesla come sicuramente interessanti, riferendosi all’investimento in Bitcoin – di enorme rilevanza – che il gruppo ha effettuato mesi fa.

Ottimismo che condivide con il magnate sudafricano anche sulle criptovalute, dato che ha trovato tempo anche per parlare di futuro del settore criptovalute.

Tutto si sviluppa e tutto ha diritto di esistere. Vedremo come andare andare avanti, anche in termini di accumulazione. Per adesso però questo mercato fluttua troppo. È un po’ presto per parlarne.

Possiamo dunque mettere la parola fine sulle voci di corridoio che volevano una Russia sulla via della Cina, ovvero verso un ban totale della possibilità di utilizzo delle cripto nella propria economia. Invece, come abbiamo riportato ieri, si procederà probabilmente con una regolamentazione delle stesse in senso restrittivo, ma consentendole all’interno dell’economia.

Con una possibile apertura futura che comunque potrebbe avere impatti importanti sul mondo delle criptovalute e di Bitcoin. Perché parliamo sempre di una delle economie più rilevanti per quanto riguarda le materie prime, che soffrono lo strapotere del dollaro e che da diverso tempo cercano una via d’uscita.

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Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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